Si parla dunque di Mediterraneo, di immigrazione dei popoli, di fuga soprattutto. Un tema molto marcato in questo ultimo periodo. Il Mediterraneo, mare che ha visto solcare intere civiltà, oggi diventato crocevia di popoli disperati, in fuga dai territori.
“Per quello che sta accadendo in questi ultimi tempi”, ha spiegato il professor William di Marco, “sembra che questo mare si stia chiudendo. In realtà la storia ci dice che il Mare Nostrum è stato solcato da intere civiltà. Conoscere la storia dei popoli e delle migrazioni può offrire una soluzione”.
Due saranno le giornate di dibattito. Si parte domani con l’intervento del professor Fabrizio Fornari, ordinario di Sociologia Generale del Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali dell’Università D’Annunzio. Sarà presente anche la professoressa Carmelita Della Penna, docente di Storia contemporanea.
Poi giovedì sarà il giornalista Patrizio Ricci, fondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, a parlare del Medioriente devastato e della questione siriana. Temi dunque di importanza internazionale. E il Mediterraneo resta
E’ stato il professor Giampaolo Massetti a contattare il giornalisti Ricci, uno che conosce molto bene il territorio siriano e che quindi potrà raccontare con gli occhi di chi ha visto cosa realmente sta accadendo.
L’associazione Cerchi Concentrici diede vita 14 anni fa alla Settimana della Fratellanza all’indomani dell’attentato alle Torri Gemelle. Da allora i temi affrontati hanno sempre riguardato la questione mediorientale e le divisioni tra i popoli e religioni nella speranza un domani di raggiungere un unico punto di intesa. Intanto, il prossimo 8 ottobre a Roseto al centro Piamarta arriverà don Luigi Ciotti per parlare del problema delle tossicodipendenze.
