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Pescara, l’attivista Rita El Khayat madrina dell’International Pescara Film Festival

Pescara. Avrà un’ospite d’eccezione il primo International Pescara Film Festival, la rassegna dedicata alle proiezioni inedite di registi asiatici e nigeriani in corso di svolgimento all’Aurum fino al 1° agosto.

Giovedì 30 luglio infatti, madrina della serata sarà Rita El Khayat, che incontrerà il pubblico alle ore 19:00 presso la Sala Tosti dell’Aurum e parlerà del tema ‘Cultura e Cinema’, seguito dalla proiezione del corto ‘Io come Malala’, in riferimento a Malala Yousafzai, la giovane attivista pakistana che subì un attentato all’età di 12 anni perchè aveva difeso il diritto delle bambine all’istruzione.

Attivista per i diritti umani, prima donna psichiatra del Maghreb, Rita El Khayat è una delle voci più autorevoli del mondo arabo, poichè lo ha raccontato anche agli stessi arabi, sfidandone le dinamiche: è stata infatti la prima speaker radiofonica donna in Marocco e con le sue testimonianze ha svelato i meccanismi non soltanto della condizione in cui si trovano le donne nei Paesi arabi, ma anche della condizione in cui si trovano questi stessi Paesi nei confronti delle potenze occidentali.

“Nel mondo arabo abbiamo il petrolio, senza il quale i Paesi occidentali sarebbero in ginocchio. Lo abbiamo già visto nel 1973, durante la crisi energetica scatenata dall’interruzione delle forniture da parte dei Paesi mediorientali che appoggiavano l’Egitto nel conflitto con Israele. Oggi il problema è che gli Usa appoggiano la destra del mondo arabo orientata verso un sistema fascista, rispetto alla modernità chiesta dalle persone di sinistra, che sono vicine al 70% del totale, a partire dalla libertà per le donne. Attualmente, è questo il problema, al quale almeno per ora non vedo soluzione”, ha affermato Rita El Khayat in un’intervista rilasciata sulle pagine web di www.cittasociale.eu.

Da dieci anni cittadina onoraria, Rita El Khayat introdurrà la seconda serata dell’International Pescara Film Festival, promosso dall’associazione Polbert Cinema, in collaborazione con il progetto Nollywod, presentato dall’ambasciatore della Nigeria. “Il Festival che mi vede ospite è un evento che spero diventi essenziale fra qualche anno perché nasce in un momento di dubbi e disordini politici profondi che interessano il mondo intero” ha affermato Rita El Khayat. “La mia presenza qui riassume la mia insistenza a tale progetto. Perché ritengo che solo la cultura potrà salvare il mondo”.

“La cultura è inoltre creatrice di economie e ricchezza, il cinema mobilita somme enormi di danaro e al contempo di tecniche e letterature complesse, sostituisce e ingloba tutti i fenomeni audiovisivi, è un linguaggio che parla a tutti. Il cinema marocchino è il più attivo di tutta l’Africa bianca, con una media di 20 film all’anno, ma oggi è molto minacciato dal governo islamista marocchino, che esige di un cinema pulito, di parte e per un Paese che ha impiegato 50 anni a togliere la censura è una situazione delicatissima”.