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Rapino, Scuola e Comune insieme per un libro stampato e rilegato dai ragazzi

Rapino. “Il mio Paese”, è questo il titolo del progetto che ha visto impegnate la Scuola Primaria e Secondaria di 1 grado di Rapino nel corso dell’anno scolastico ormai giunto al termine.

Un lungo percorso intrapreso dagli alunni che li ha portati ad esplorare il proprio territorio, attraverso la ricerca e lo studio degli aspetti più caratteristici del piccolo borgo del Parco Nazionale della Majella, per arrivare alla realizzazione di un libro. “L’obiettivo è stato quello di far scoprire e valorizzare la propria identità culturale attraverso interviste, sopralluoghi, e ricerche sulla storia, le tradizioni e la vita di Rapino” hanno spiegato le insegnanti durante la presentazione del libro. E continuano: “I ragazzi hanno fatto propria questa esperienza impegnandosi veramente tanto per arrivare alla conclusione nel migliore dei modi, e ci sono riusciti facendoci sentire tutta la loro carica e il loro entusiasmo”. Dunque un lavoro lungo e impegnativo,   che ha portato i suoi frutti in un piccolo scrigno che custodisce memoria di storia ed emozioni, stampato e rilegato a mano direttamente dai ragazzi grazie alla collaborazione e ai materiali forniti dalla Else Edizioni di Roma,  e che ha visto coinvolto anche il Comune di Rapino.

“Fin da subito ho sposato questo progetto dando tutta la disponibilità sia dal punto di vista economico che pratico” dichiara il Sindaco Rocco Micucci, “perché ho creduto nella sua validità e nell’apporto socio-culturale che avrebbe dato ai ragazzi”.  Così, dopo l’acquisto della Lim per l’interattività della Scuola Secondaria, l’Amministrazione guidata da Micucci ha contribuito alla realizzazione di questo interessante progetto, testimoniando nuovamente il legame e la fiducia verso le Scuole e i loro programmi. E a chiusa della presentazione il Sindaco nel ringraziare ha richiamato una strofa di una canzone che recita: “Sei tu la mia città, che mi spaventa quando è sera e mi addormenta la mattina,e mi ricorda di esser tanti, uno solo in mezzo a tanti”spiegando che una città si costruisce attraverso l’unione di più mani, di più intenti, anche se siamo singoli in mezzo a tanti ma l’apporto di ognuno mira alla realizzazione del bene comune.