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Teramo, l’associazione Cineforum critica l’assegnazione dei fondi regionali sul cinema

Ha lasciato scontenti un po’ tutti la decisione di assegnare le poche risorse (84mila euro) destinate alla Legge regionale sul cinema (attività continuative in Abruzzo per l’anno 2014), a sole cinque manifestazioni. Dopo la recriminazione degli organizzatori del Premio Internazionale per la Fotografia Cinematografica “Gianni Di Venanzo”, infatti, ad esprimere il proprio disappunto è l’associazione Cineforum Teramo che da dieci anni organizza in città l’evento Cineramnia, con le sue numerose appendici e progetti che hanno coinvolto negli anni le scuole e varie realtà culturali del territorio.

“Le poche risorse messe a disposizione dalla legge regionale sul cinema”, scrivono in una nota Dimitri Bosi e Marco Chiarini, ideatori e anime dell’associazione, “finiscono come sempre ai soliti noti dello scacchiere regionale. Abbiamo chiesto ovviamente delle spiegazioni sui criteri di assegnazione dei fondi ma i criteri oggettivi di valutazione non ci sono stati comunicati. Sono stati valutati i curriculum delle associazioni e degli organizzatori? oppure la durata dell’evento? i giorni di proiezione? la qualità delle proiezioni? l’esportazione del lavoro svolto in altri contesti nazionali/europei? oppure provato a misurare la quantità di persone effettivamente coinvolte negli eventi proposti? l’attività didattica?”.

La delusione è tanta per chi, nel bilancio delle proprie attività, può contare su un festival che è diventato un vero e proprio punto di riferimento per gli amanti del cinema della regione. Migliaia i cittadini coinvolti nella giostra dei provini e delle riprese, più di venti tra corti, documentari e lungometraggi (“L’uomo fiammifero”) prodotti e coprodotti e quattro candidature ai David di Donatello, non sono bastati, infatti, per ottenere fondi dalla Regione.

In attesa della legge regionale per la Film Commission, che dovrebbe anche normare la questione degli eventi e delle iniziative cinematografiche, Chiarini e Bosi invitano gli amministratori ad “ascoltare chi organizza eventi, festival e premi sul territorio regionale e di prendere in considerazioni le nuove direttive promosse dalla UE con Europa Creativa”.