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L’artista teramano Tonino Piantieri onora l’Abruzzo e l’Italia

Teramo. Con l’opera “Paesaggio d’Abruzzo” (olio su tela 90X60), l’artista teramano Tonino Piantieri (all’anagrafe Domenico Antonio Piantieri), si è aggiudicato il 1° Premio Internazionale di pittura, scultura e grafica – Città di New York (trofeo e un premio in denaro di Euro 50.000,00).

L’evento internazionale, organizzato dalla Centro Diffusione Arte Editore di Palermo, aveva raggiunto oltre 7.000 richieste di partecipazione da tutto il mondo. Poi, dopo un’attenta selezione da parte di noti critici d’arte americani ed italiani, erano state ammesse al concorso 1.007 opere (dall’Argentina, Belgio, Danimarca, Francia, Giappone, Italia, Grecia, Inghilterra, Norvegia, Polonia, Portogallo, Principato di Monaco, Romania, Russia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e USA.). Nella seconda fase conclusiva, solo 20 opere sono state scelte per essere esposte nei saloni del prestigioso Hotel Jolly Madison di New York, sabato 30 gennaio 2010 alle ore 16:00, giorno in cui ci sarà anche la premiazione. Le prime 5 opere classificate saranno donate ad enti pubblici a scopi benefici.

“Sono 12 anni che vivo a Giulianova”, esordisce l’artista, “dopo aver lasciato la mia città natia, Teramo, vivo e lavoro nel mio studio che dal lido guarda la città vecchia. L’opera – conclude l’artista – rappresenta tutti i colori dell’Abruzzo, quei colori che in ogni stagione danno luce al mare, alle colline e alle montagne abruzzesi. Sono soddisfatto di ricevere questo prestigioso premio, anche perché in finale eravano solo due italiani.”

Chi è il vincitore del premio. Tonino Piantieri nasce a Teramo il 24 agosto 1948, il padre era un funzionario di Stato e la madre casalinga. Conseguita la maturità classica a Teramo e successivamente avviato allo studio della giurisprudenza, trova lavoro come impiegato pubblico. Dopo un periodo di tempo si dimette dall’incarico per dedicarsi all’arte. In uno dei tanti viaggi, rimane folgorato dalle opere di Kandinski, Mondrian, Klee e per la prima volta avverte e si rende conto che la pittura non può essere relegata alla mera rappresentazione della realtà mediante il disegno o la tecnica più sopraffina, ma deve invece essere qualcosa che arriva direttamente dall’anima e si manifesta soltanto attraverso il colore (OLOCROMIA). Numerose sono le notizie biografiche sulla sua OLOCROMIA, da lui creata, in cataloghi enciclopedie ed annuari d’arte contemporanea e di riviste artistiche.