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Cronaca

Mafia e aziende agricole fittizie, sequestri per oltre 5 milioni di euro

Un’operazione della Guardia di Finanza colpisce aziende agricole fittizie. C’è l’aggravante mafiosa.

La Guardia di Finanza ha avviato ormai da diverse settimane, una maxi operazione che agisce su tutto il territorio italiano, lasciando il segno in 10 regioni Abruzzo compreso. Al centro dell’indagine, ci sarebbe una maxi frode che degli imprenditori agricoli fittizi avrebbero messo in atto per ottenere dei fondi europei.

Finti imprenditori per ottenere i fondi abruzzo.cityrumors.it

Secondo le ricostruzioni della Guardia di Finanza, i finti imprenditori avrebbero simulato il possesso di requisiti necessari per ottenere la disponibilità di terreni e di corrispondenti titoli ‘Pac’, che vengono rilasciati in maniera totalmente gratuita dalla Riserva nazionale dei Titoli ai nuovi giovani imprenditori agricoli. L’obiettivo? Ottenere milioni di euro dal fondo europeo agricolo di garanzia.

Finti agricoltori, c’è lo zampino mafioso

Una maxi oeprazione condotta dalla Guardia di Finanza di Pescara, diretta e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di L’Aquila, ha portato a sgominare una frode messa in atto da finti imprenditori agricoli che erano riusciti a richiedere e ottenere milioni di euro dal fondo europeo agricolo di garanzia, simulando di possedere i requisiti adatti.

Sgominata una frode milionaria abruzzo.cityrumors.it

L’operazione ha preso il nome di “Transumanza” e ha portato a sgominare l’associazione di 13 persone, adesso indagate, che tessevano le trame dell’azione fraudolenta. A essere coinvolte in totale, sono 75 persone di cui 25 già sottoposte a misure cautelari
personali. Sono state 16 le perquisizioni e i sequestri preventivi, su territori di Abruzzo, Puglia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Campania.

Le indagini hanno portato le autorità, a sospettare anche di un coinvolgimento della mafia foggiana oltre alle organizzazioni criminali del Gargano. 38 individui sono stati accusati di auto riciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, ricettazione, truffa aggravata ai danni dello Stato e per il conseguimento di erogazioni pubbliche. L’ammontare delle frodi accertate sarebbe di 5 milioni di euro.

Alle indagini ha collaborato anche il Gruppo investigativo criminalità organizzata (Gico) del Nucleo Pef di L’Aquila e il Nucleo speciale spesa pubblica e repressione Frodi Comunitarie. La durata dell’operazione, portata a termine soltanto negli ultimi giorni, sarebbe stata di due anni. 

Gli investigatori, grazie a migliaia di ore di intercettazioni, sono riusciti a ricostruire una situazione che vedeva le neonate imprese agricole fittizie, collaborare con società cooperative agricole o associazioni temporanee di imprese. Tale sodalizio era necessario per ottenere ettari su ettari di terreni, messi al bando dai comuni.

L’associazione a delinquere composta da 13 persone, sarebbe operativa dal 2014 e avrebbe simulato il possesso dei vari requisiti necessari per ottenere la disponibilità di terreni e di corrispondenti titoli Pac, rilasciati gratuitamente dalla Riserva Nazionale dei Titoli ai nuovi
giovani imprenditori agricoli. In tal modo, hanno potuto avanzare le richieste per i fondi europei.