La Asl di Teramo ha avviato una nuova fase dello screening per la diagnosi precoce e prevenzione del tumore del colon retto.
La Asl ha infatti dato il via con il Gruppo Poste Italiane SpA, attraverso la Società Postel Spa, un programma sperimentale della durata di sei mesi, avviato il mese scorso, che coinvolgerà per ora 25mila cittadini di età fra i 50 e i 69 anni. Questa campagna di prevenzione sanitaria sta già dando ottimi risultati.
Allo stato attuale sono stati già inviati 6.267 kit per il prelievo ai cittadini e già dall’ultima settimana di ottobre rientrano nei laboratori una media di 600 provette a settimana. Ad esempio nella prima settimana di novembre i campioni “rientrati” al laboratorio analisi sono stati 601. La media, nella fase precedente, era di 150-180 campioni.
Si parla di kit in quanto, a differenza delle precedenti modalità, in cui a casa veniva recapitata una lettera di invito a recarsi in farmacia a prelevare la provetta per il campionamento, adesso la Asl con la collaborazione del Gruppo Poste Italiane invia a casa del cittadino: lettera di invito a elevato impatto comunicativo contenente un QRCode, opuscolo informativo, istruzioni per la partecipazione o l’invio del campione; provette con etichette RFID; buste di ritorno con etichette RFID di abbinamento con la provetta.
Per aumentare l’efficacia dell’invito è stato realizzato, per la prima volta in Italia, un video personalizzato che le persone ricevono direttamente con la lettera di invito. All’interno della lettera è stato dedicato uno spazio apposito, proprio per catturare l’attenzione del ricevente, dove viene riportato un QRCode da inquadrare per guardare il video personalizzato.
In più la Asl ha attivato un servizio di recall: l’Help desk dello screening si occupa non solo di dare assistenza per qualsia dubbio ed esigenza del cittadino, come ha sempre fatto, ma verifica che ognuno abbia ricevuto a casa il kit, dando suggerimenti per rendere più facile ogni fase della procedura.
Al cittadino, viene in sostanza chiesto solo di fare il prelievo e di portare il kit nella più vicina farmacia.
Parallelamente il progetto ha visto l’installazione nel laboratorio analisi di un apposito varco di accettazione RFID, cioè uno strumento informatico brevettato che verifica l’ingresso della specifica provetta in laboratorio e la associa allo specifico kit inviato alla persona. Il varco, è quindi in grado di fare un incrocio di dati di tutti gli invii, dando costantemente il polso dell’andamento dello screening.
“Poste Italiane continua a supportare il processo di digitalizzazione del Paese”, dichiara Fabio Adami, Responsabile Vendite Top Pal di Poste Italiane “rendendo disponibili il proprio know how e i propri asset tecnologici alla Pubblica Amministrazione, confermando così sia la propria vocazione di vicinanza alle esigenze dei cittadini che la capacità di intercettarne i bisogni anche attraverso il potenziamento di opzioni di fruibilità a domicilio di servizi innovativi. In quest’ottica meritano menzione le attività in corso con le ASL su tutto il territorio nazionale, ed in particolare con la Regione Abruzzo, per focalizzare modelli di offerta utili a potenziare l’efficacia delle azioni di prevenzione sanitaria ampliandone la portata anche attraverso il ricorso alla telemedicina. Siamo certi che il nostro contributo alla Pubblica Amministrazione possa favorire una concreta accelerazione per la realizzazione dei modelli di Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che il sistema Sanitario intende mettere in campo anche grazie ai fondi del PNNR”.