Teramo, il sindaco: “Folla in centro? Schiaffo a medici e malati”

Il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, è intervenuto su Facebook in merito alle foto circolate ieri di folla in centro prima del coprifuoco, postata anche dal consigliere di opposizione, Luca Corona.

“Abbiamo visto tutti come nella serata di ieri il centro città della nostra Teramo presentava tante situazioni di assembramento, in particolare da parte dei nostri ragazzi, nei confronti delle quali sono intervenuto anche in prima persona insieme alla Polizia municipale – dice D’Alberto – Assembramenti che, come tutti noi sappiamo o dovremmo sapere, sono veicoli di trasmissione immediata del virus. In molti ancora dimenticano di adottare le misure di contenimento dello stesso, che ci vengono raccomandate da tutte le autorità sanitarie, ignorando così le conseguenze per la nostra salute ed ancor di più per quella di chi ci è vicino.  Come Sindaci, combattiamo quotidianamente per tenere in piedi un sistema sanitario al collasso, al pari del mondo scolastico che è in grande affanno.  Seppur ricadenti in zona gialla, questo non ci consente di ignorare le regole anche per rispetto nei confronti di tutti quegli operatori sanitari che da mesi ormai si adoperano per garantirci sempre assistenza medica, ma anche per vicinanza nei confronti di chi sta combattendo contro il Covid.  É uno schiaffo ai medici, agli infermieri, ai malati, a coloro che vagano in cerca di un ricovero, ai titolari di attività costretti a ridurre o a chiudere tutto, agli insegnanti. Appartenere alla zona gialla non è un beneficio o un privilegio, è una chiamata alla responsabilità, ed ieri a questa chiamata, a Teramo, come in tante altre città, non abbiamo saputo rispondere adeguatamente”.

E ancora: “Questo spazio di libertà, che in questo tempo ci è stato conservato, dobbiamo preservarlo e meritarlo ed è proprio per questo che vi chiedo responsabilità. Il senso di responsabilità che siamo chiamati a dimostrare in una piazza, in un locale pubblico, alla luce del sole, non può dipendere da una norma o misurato, talvolta a mo’ di sfida da parte dei più giovani, sull’esistenza o meno di controlli o sanzioni, in taluni casi peraltro oggettivamente impossibili. É molto di più, perché ha a che fare con la salute di tutti noi.  Immagino che nessuno di noi voglia rientrare a vivere in zona rossa quindi chiedo a tutti impegno nel rispettare le regole che rappresentano l’unico strumento per arginare il virus che da troppo tempo è presente nel nostro quotidiano. Noi, a Teramo, siamo altro, sappiamo essere altro, sappiamo essere comunità, lo abbiamo già dimostrato, facciamolo ancora”.

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