L’Abruzzo non ha strutture residenziali per persone con autismo e se le famiglie non riescono a seguire adeguatamente i loro congiunti la scelta obbligata è trasferirli lontano da casa.
E’ la drammatica soluzione, anzi l’unica, che si prospetta per un tredicenne della provincia di Teramo. Vive con il padre settantenne che fino a pochi giorni fa assisteva anche la moglie, stroncata da un tumore a luglio.
A raccontare la storia è l’associazione ‘Autismo Abruzzo Onlus’ che lamenta come la Asl di Teramo non voglia concedere al ragazzo l’autorizzazione ad accedere a un adeguato servizio residenziale a Rimini, nonostante il padre, cardiopatico, da tempo lo abbia richiesto poiché non è più in grado di assicurare assistenza al figlio che ogni giorno deve raggiungere Teramo per terapie riabilitative in un centro diurno dalle 15 alle 18.