È con un formale reclamo che la Gran Sasso Teramano ha deciso di rispondere all’ordinanza del Tribunale di Teramo, che ha disposto il sequestro cautelativo degli impianti di Prati di Tivo e Prato Selva, accogliendo il ricorso del precedente gestore, nominato custode degli impianti stessi.
La Provincia di Teramo e i soci della Gst, nel corso dell’assemblea di questa sera, hanno infatti deciso, sentiti anche i legali della società, di dare mandato al liquidatore di proporre appunto reclamo per la revoca dell’ordinanza che ha disposto il sequestro giudiziario del ramo d’azienda.
Quello del reclamo è un istituto giuridico che offre la possibilità, in presenza di un provvedimento cautelativo, di impugnare il provvedimento stesso, perché venga valutato da un collegio che, nel corso di un contraddittorio, potrà anche assumere altre informazioni e acquisire nuovi documenti.
Entro venti giorni, il collegio dovrà pronunciare un’ordinanza non impugnabile con la quale confermare, modificare o revocare la precedente ordinanza di sequestro.
“Pur nell’assoluto rispetto istituzionale dei ruoli, abbiamo deciso di proporre reclamo nella dichiarata intenzione di addivenire in tempi brevissimi ad una soluzione della vicenda – commenta il presidente della Provincia, Camillo D’Angelo – perché il nostro auspicio è quello che possa concretizzarsi quella che è, e resta, una priorità dell’amministrazione provinciale, ovvero la piena funzionalità degli impianti per l’avvio della stagione estiva”.