Teramo. “L’azienda Alfagomma ha richiesto alla Prefettura di Teramo il proseguimento delle attività ai sensi dell’art. 1 comma d) del DPCM del 22 marzo 2020, sulla base del fatto che il codice Ateco non è ricompreso tra le attività essenziali menzionate nel DPCM del 25 marzo 2020 dichiarando che la propria attività è funzionale alle filiere dei settori la cui attività è consentita ai sensi dell’allegato del nuovo DPCM del 25 marzo 2020”, fanno sapere le segreterie FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UGL di Teramo, unitamente alle RSU, che, invece, hanno richiesto formalmente la sospensione dell’attività delle aziende Alfagomma del territorio e la consultazione sindacale alla Prefettura di Teramo con nota del 27 marzo 2020.
I sindacati non condividono infatti la posizione aziendale “che ha mostrato nella scorsa settimana indisponibilità su qualunque ipotesi di riduzione parziale di attività, da discutere eventualmente sulla funzionalità alle filiere essenziali. Ribadiamo che la sospensione delle attività è assolutamente opportuna al fine di garantire che il periodo di fermata rappresenti uno strumento di verifica sul potenziale rischio contagio, consentendo nel contempo di recuperare un clima di maggiore serenità dei dipendenti Alfagomma. La forte preoccupazione espressa in questi giorni dai dipendenti, il susseguirsi di segnali di forte disagio tra gli stessi rende necessario, proprio in questa fase, un segnale tangibile da parte dell’azienda di responsabilità sociale verso il territorio, in un momento di forte criticità per quanto sta avvenendo presso l’Ospedale Mazzini di Teramo”.
E ancora: “Aziende leader nel loro settore come Alfagomma, a nostro avviso, hanno a disposizione tutti gli strumenti e tutte le condizioni per rendere possibile l’applicazione del principio di massima precauzione, in una fase nella quale il contenimento del contagio sul nostro territorio è ancora possibile”.
Pertanto le Rappresentanze Sindacali Unitarie di Alfagomma Industrial e Alfagomma Hydraulic e le Segreterie FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UGL proclamano lo stato di agitazione e sollecitano la Prefettura di Teramo a procedere all’esame congiunto così come previsto dal DCPM del 25 marzo 2020.