Coronavirus, Nursind Teramo chiede tamponi e dpi per il personale sanitario

Il segretario Giuseppe De Zolt del NurSind di Teramo, tenuto conto dell’aumentare di casi positivi al Covid-19 tra il personale sanitario (in Italia ad oggi sono più di 2600 gli operatori sanitari contagiati), al fine di tutelare e garantire la sicurezza di tutti i dipendenti e la salubrità degli ambienti di lavoro, chiede che l’Azienda sanitaria adotti le misure di prevenzione, protezione e sicurezza idonee a tutelare tutti i lavoratori e, conseguentemente, i rispettivi nuclei familiari dal contagio da Covid 19.

“In particolare chiediamo che siano sottoposti al tampone tutti gli operatori sanitari e non solo coloro che sono stati a contatto diretto con pazienti risultati positivi. La richiesta si rende necessaria anche al fine di evitare che si debba fronteggiare, in un immediato futuro, un’emergenza legata alla carenza di personale nell’organico aziendale e che gli stessi operatori sanitari possano diventare veicolo dell’infezione. La Segreteria Territoriale NurSind di Teramo, inoltre auspicache tutta l’organizzazione aziendale, in particolar modo la Direzione delle Professioni Sanitarie, affronti la situazione di emergenza mostrando vicinanza concreta a tutto il personale infermieristico, attuando e programmando scelte idonee allo stato dei fatti. In merito, è indispensabile e non procrastinabile la programmazione di una formazione specifica del personale infermieristico non attualmente in servizio presso il DEA o le Unità Operative di Malattie Infettive, anche mediante specifico affiancamento, al fine di prevenire future possibili e non sperate situazioni di necessità di ulteriore personale da adibire a tali attività. Nel ribadire l’importanza di fornire a tutti i lavoratori i Dispositivi di Protezione Individuale necessari a proteggere gli stessi ed i pazienti da eventuali contagi, allo stato, nonostante le nostre segnalazioni sulla necessità di approvvigionamento, mancano mascherine FFP3 per assistere i pazienti in terapia intensiva; le scorte di FFP3 sono in esaurimento considerando le necessità assistenziali di 118, Pronto Soccorso e per l’esecuzione dei tamponi in ospedale e a domicilio; il personale sanitario è quotidianamente sottoposto a rischio di contagio senza avere nella sua disponibilità i presidi di sicurezza; non c’è una cabina di regia in grado di organizzare le attività in modo omogeneo sui quattro presidi ospedalieri e la comunicazione è carente sotto tutti i punti di vista, sia tra gli operatori che con la stampa; non sono programmate verifiche sullo stato di salute del personale che ha avuto ed ha contatti con i pazienti COVID19, come ad esempio la tracciabilità dei percorsi ospedalieri ed extra-ospedalieri che i pazienti percorrono, per poter procedere prontamente alla verifica del personale venuto in contatto con pazienti poi risultati positivi al Covid-19”.

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