Coronavirus, le aziende sanitarie scrivono al ministro Speranza

“In un momento in cui tutti stiamo vivendo in uno stato d’ansia permanente e siamo pervasi da sentimenti negativi nel leggere continuamente notizie sui malati, sui morti, sulla povertà materiale e affettiva generata da questa pandemia e dall’incertezza del domani, il rischio reale è che il Servizio Sanitario Pubblico che ci ritroveremo una volta passata l’emergenza, non tenga più”. Esordisce la direzione generale della Asl di Teramo nel rendere pubblica una lettera inviata al ministro della Salute, Roberto Speranza.

“Se oggi siamo tutti impegnati a gestire questa emergenza senza fine, a partire dai medici e da tutto il personale sanitario, senza trascurare però le direzioni generali, gli uffici del personale, gli uffici acquisti, quelli tecnici e comunque tutti quelli che insieme, nella stessa identica trincea, concorrono a far funzionare al meglio la sanità pubblica, è comunque doveroso porsi delle domande sui problemi che ci saranno in futuro e sulle loro possibili soluzioni. Una Sanità che ha dovuto agire in fretta, assumendosi responsabilità impensabili senza possibilità di organizzarsi al meglio e, soprattutto, con un mercato mondiale assolutamente impreparato a gestire richieste di acquisto di presidi sanitari in grandi quantità, ha sicuramente commesso tanti errori a tutti i livelli, ma questo è il momento delle alleanze e non delle divisioni. Per questo – dichiara Maurizio Di Giosia, Direttore Generale f.f. della ASL di Teramo – sento di dover condividere con voi e con tutti i cittadini, l’appello che la Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere ha inviato al Ministro della Salute, Roberto Speranza, per chiedere di attivarsi con provvedimenti che consentano a tutti gli operatori della Sanità di poter lavorare serenamente e in un clima di fiducia, pur in questa condizione di drammatica emergenza”.

 

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