Colonnella. Pronti ad adottare scelte drastiche, anche con la revoca delle autorizzazioni, qualora l’azienda non si metterà in regola.
Ma prima dovrà essere seguito l’iter previsto dalla legge.
Per il momento la Stam, sulla quale grava una diffida della Regione nell’adempiere una serie di prescrizioni sulla scorta del monitoraggio dell’Arta e della Asl, ha ottenuto una proroga fino al 31 ottobre. Entro quella data gli elementi “fuori norma”, in materia di emissione in ambiente (ammoniaca) e stoccaggio del compost nello stabilimento di contrada Vallecupa dovranno essere sanati. Nel frattempo il sindaco Leandro Pollastrelli chiederà di sospendere l’attività nello stabilimento, anche se è ipotizzabile che il servizio rifiuti della Regione ha concesso la proroga chiederà all’azienda di ridurre i cicli produttivi per contenere le emissioni puzzolenti nell’ambiente.
Concetti operativi e legislativi, riferimenti al recente passato e il livello di sopportazione del territorio oramai colmo, anche nelle testimonianze dei residenti. Condensa tanti aspetti la conferenza stampa sulla vicenda Stam, l’azienda che lavora fanghi di depurazione nella zona industriale di Colonnella, al confine con quello di Controguerra, che si è tenuta in mattinata in Comune. Accanto al sindaco Leandro Pollastrelli, si sono seduti diversi attorni impegnati “nella tutela della salute dei cittadini”. Dall’assessore regionale all’ambiente Nicola Campitelli, il sottosegretario Umberto D’Annuntiis, il consigliere regionale Emiliano Di Matteo, il sindaco di Controguerra Franco Carletta (che ha chiesto dalla Regione di fare presto), i rappresentanti del Comune di Martinsicuro (gli assessori Marco Cappellacci e Marcello Monti) e i referenti territoriali dell’Arta.
Il sindaco Pollastrelli, che ha rigettato le congetture di un’amministrazione inerme e la strumentalizzazione politica che di recente si è fatta strada (il riferimento all’ex assessore regionale Dino Pepe, ora all’opposizione), snocciolando i vari passaggi. Dalle 47 pratiche amministrative avviate sul caso Stam, al diniego alla proroga dall’autorizzazione Aia alla Stam per 12 anni (rigettato dal Tar e ora pendente al Consiglio di Stato) e del tavolo intercomunale avviato nel cuore dell’estate che ora dovrà diventare permanente con la Regione.
“Vogliamo risolvere il problema“, ha sottolineato Nicola Campitelli, ” è stata accolta la richiesta di una proroga da parte dell’azienda di differire i termini della diffida, a fine ottobre, che è stata concessa. Siamo ovviamente pronti anche a scelte drastiche qualora la situazione, una volta scaduti i termini della proroga, non si risolveranno. Il primo obiettivo è quello di tutelare la salute dei cittadini che vivono in questo lembo di territorio, ma non farlo con reazioni di pancia ma nel rispetto delle norme”. Riferimenti al fatto che la situazione Stam è stata ereditata sono stati fatti da Di Matteo e D’Annuntiis, che con la loro presenza oggi hanno ribadito la volontà della Regione di risolvere il problema.
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Nell’occasione Carla Cimoroni dell’Arta ha sottolineato l’esito delle attività di monitoraggio effettuate all’interno dell’azienda di Colonnella e nel comprensorio, evidenziando quelli che sono i parametri fuori norma che vanno risolti, anche in ordine alla questione odorigena, per la quale Regione e agenzia regionale stanno elaborando un disciplinare su elementi oggettivi a sostegno delle norme ambientali in auge.
Non sono mancate, nella circostanza, le testimonianze di alcuni residenti, costretti a convivere da tempo con i miasmi dell’azienda che si intensificati negli ultimi anni, toccando un’ampia fascia di territorio al confine tra Abruzzo e Marche.