Centrale idroelettrica sul Vomano, altri due esposti sui lavori FOTO

La Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus il 18 maggio e ieri 9 giugno ha depositato due nuovi esposti a firma del suo presidente, Massimo Pellegrini, sui lavori in corso per la costruzione di una centrale idroelettrica sul fiume Vomano nel comune di Roseto, interventi che si aggiungono alla segnalazione già inviata il 17 febbraio scorso.

La corposa documentazione si basa su immagini che confrontate con la documentazione progettuale, secondo l’associazione, dimostrano difformità sostanziali nei lavori in corso rispetto a quanto affermato dall’azienda in fase di autorizzazione nel 2013. Tali fatti, ad avviso della SOA, dimostrano che la valutazione svolta nel 2013 dal Comitato VIA della Regione non prese in considerazione impatti ambientali assai rilevanti sull’ecosistema fluviale.
“In particolare negli ultimi due esposti si evidenziano, tra le altre, alcune evidenti criticità – si legge in una nota – l’opera di presa risulta spostata verso monte e non è coincidente con la vecchia briglia che secondo gli elaborati progettuali andava ristrutturata; le acque di cantiere entrate in contatto con i materiali utilizzati sono state scaricate attraverso dei dreni direttamente nel fiume invece di essere recuperate e smaltite adeguatamente. Nelle immagini dall’alto si notano addirittura le acque torbide del cantiere andare ad alterare la colorazione del fiume; il cantiere risulta essere notevolmente più largo rispetto a quanto rappresentato nelle carte depositate nel 2013 in Regione; la durata del cantiere sarebbe di quasi quattro anni invece di uno, come dichiarato in Comitato VIA nel 2013. Infatti la ditta afferma che i lavori sarebbero partiti ad ottobre 2016, entro i termini imposti dall’Autorizzazione Unica. Pertanto anche gli impatti derivanti dal disturbo sarebbero assai più rilevanti. Osservando le foto aeree del 2017 la SOA non è però riuscita a scorgere tracce della presenza di cantieri nell’area; sono state occupate dal cantiere aree non previste, una delle quali in pieno ambiente ripariale del fiume; la scala di risalita per i pesci appare diversa rispetto a quanto autorizzato;  sono stati osservati mezzi di cantiere a lavoro in pieno alveo del fiume al di fuori del periodo indicato dalla stessa ditta in sede di autorizzazione (il periodo siccitoso con meno acqua nel fiume e, quindi, meno impatti dalle lavorazioni)”.
 
E concludono: “Nel frattempo la qualità delle acque in quel tratto del fiume Vomano, anche per altre forme di pressione esistenti lungo il fiume, è notevolmente peggiorata secondo l’ARTA (ora è nella categoria “scadente“), a testimonianza del fatto che il fiume è già oltre la propria capacità di sopportare impatti antropici. La centrale idroelettrica sottrarrebbe una larghissima parte della portata del fiume per due chilometri con ovvie conseguenze su tutti i cicli biologici. Domani è convocato il Comitato VIA della Regione che dovrà valutare se l’intervento viene realizzato secondo quanto autorizzato e se gli impatti possono essere maggiori rispetto al progetto approvato nel 2013. In ogni caso gli esposti sono stati inviati anche ai carabinieri forestali e ad altri soggetti per le verifiche del caso”.
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