Atri, sede di recapito poste: mozione della minoranza per scongiurarne il trasferimento

Atri. E’ stata protocollata lo scorso 12 giugno la mozione consiliare dei gruppi di minoranza con cui si chiede all’Amministrazione Ferretti di “intervenire con la massima urgenza presso chi di competenza di Poste Italiane S.p.A. al fine di scongiurare l’illogico e improduttivo trasferimento della sede di Recapito di Atri”.

“Dal 22 Ottobre scorso”, si legge nella mozione, “a seguito di una riorganizzazione logistica e gestionale, l’Azienda ha modificato orari e procedure di lavorazione nell’ambito dell’organizzazione del recapito con un sostanziale ridimensionamento del numero degli operatori e delle zone di recapito, giustificati, secondo l’Azienda, dalla diminuzione della corrispondenza tradizionale cartacea, nonostante il notevole incremento del comparto pacchi. Alla luce di questo”, proseguono le minoranze, “tutto il comparto di Poste Italiane di Atri dedicato alla consegna della corrispondenza sarà accorpato insieme al PDD di Giulianova, Roseto e Pineto e trasferito presso la nuova sede di Scerne di Pineto”.

E ancora: “Il territorio servito dai PTL di Atri riguarda essenzialmente zone interne a cominciare da Cellino Attanasio per proseguire con Montefino e altri comuni dell’interno teramano che, ai fini logistici e di servizio, risulta illogico e paradossale dover partire dalla costa affrontando ulteriori km di strada per andare a svolgere il proprio servizio verso l’interno quando già, invece, opera in zona strategica raggiungendo ottime condizioni e risultati migliori possibili in rapporto alle risorse disponibili (“La Strada” è un luogo di lavoro pericoloso e insalubre sul cui altare è sacrificato ogni portalettere per la sete di profitto). Il trasferimento delle risorse lavoratrici di Atri”, conclude il gruppo consiliare di minoranza, “porterà con sé una ulteriore marginalizzazione socio-economica della nostra area, perché comunque si tratta di un ulteriore impoverimento della Città, un pezzo di storia che va via e con sé porta una riduzione di risorse economiche che scaturivano dalla presenza dei portalettere ad Atri”

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