Alba Adriatica, la ciclabile incompiuta: nascosta dagli arbusti e crepe nell’asfalto FOTO VIDEO

Alba Adriatica. Più che una pista ciclabile assomiglia ad un percorso nel quale bisogna munirsi di una falce per farsi spazio.

 

Tra erbacce infestanti, vegetazione spontanea che ha nascosto la lingua di asfalto e la staccionata di protezione. Anzi, in alcuni tratti sul tappetino si sono formate delle crepe, elemento che fotografa un degrado già evidente ancor prima che l’opera venga completata e inaugurata. Ma è solo un’istantanea, peraltro parziale, di una delle opere pubbliche più tribolate della storia recente che rischia, viste le premesse, di diventare un’incompiuta.

 

Tra perplessità progettuali, frizioni nate con i proprietari terrieri per gli espropri e una perizia di variante molto sofferta nella sua stesura e nella sua validazione, oramai prossima comunque ad essere approvata. E per fare il punto della situazione su una vicenda che sa tanto di “italica maniera”, Domenico Di Matteo (Presidente del comitato civico Val Vibrata-Monti della Laga e consigliere dell’Unione dei Comuni) ha effettuato un ulteriore sopralluogo nel tratto iniziale del percorso ciclabile. Quello dove la vegetazione oramai regna oramai sovrana e dove manca anche un collegamento mai pensato concretamente con i percorsi ciclabili esistenti (lungofiume Vibrata e passeggiata del lungomare Marconi). Assieme a Di Matteo anche alcuni dei proprietari delle aree espropriate, che più di una perplessità hanno manifestato già nella fase di progettazione.

 

 

La pista ciclabile nei tratti realizzati”, ha ricordato Domenico Di Matteo, “ è stata abbandonata, con delle crepe sull’asfalto e nessuna idea di manutenzione dei tratti in questione che andavano pensati prima. Quando proposti questa cosa, tre anni fa, qualcuno si mise quasi a ridere. Per non parlare poi delle necessità, prima di intervenire, di mettere in sicurezza i tratti nei quali il tracciato lambisce il Vibrata. Nemmeno questo è stato fatto”. Di Matteo ha ripercorso tutte le tappe della vicenda. Dal 2016 ad oggi, da quando l’opera è stata cantierizzata dall’Unione dei Comuni sulla scorta di un finanziamento regionale attraverso fondi Fas per 1,350 milioni di euro.

 

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Il primo tratto di pista, Alba-Corropoli, è stato appaltato per oltre 600mila euro e attraverso la perizia di variante, che in passato qualche ostacolo lo ha incontrato, l’Unione potrà utilizzare il ribasso d’asta di circa 180mila euro. Somma che però è da vedere se potrà bastare per ultimare e collegare i vari spezzoni realizzati e per ripristinare alcuni dei tratti già ammalorati. “Io credo che in questa storia”, prosegue Di Matteo, “si stiano sprecando dei soldi pubblici con tante contraddizioni che si sono manifestate nel corso del tempo. Un’opera nata male e proseguita peggio e nella quale sono proseguiti gli espropri in corso d’opera senza rispetto per i proprietari delle varie aree.

 

La mia è una semplice fotografia di quello che è accaduto, e sono pronto ad un confronto con chi afferma il contrario e mi auguro, visto che parliamo di opere pubbliche, che si riesca ad ultimarla e che da parte delle Regione siano previsti ulteriori fondi per completarla nel suo tracciato complessivo”. Nella programmazione originaria, infatti, il percorso ciclabile lungo il Vibrata avrebbe dovuto collegare Alba Adriatica con Civitella del Tronto.

 

 

 

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