L’associazione consumatori “Robin Hood” ha sottolineato questa mattina una presunta inadeguatezza delle tasse universitarie di Teramo, giudicate dal presidente Pasquale Di Ferdinando troppo elevate.
A queste dichiarazioni risponde così il Rettore Luciano D’Amico. “Uno degli obiettivi strategici del mio mandato è stato quello di ristabilire un’equità contributiva unitamente a una valorizzazione del merito. Per questo le tasse di iscrizione all’Università di Teramo sono state determinate con criteri di progressività, ampliando la forbice tra le tasse dovute per i redditi medio bassi e quelle dovute per i redditi medio alti. Analogamente è stato previsto, in anticipo di circa due anni rispetto a quanto contemplato dall’ultima legge di bilancio, il sistema di esenzione totale in riferimento ai redditi medio bassi. Per i redditi elevati l’esenzione, totale o parziale, è collegata agli esami sostenuti e alla votazione media conseguita. L’obiettivo programmato è riassumibile in questo modo: studenti meritevoli di fasce economiche deboli possono iscriversi all’Università di Teramo senza pagare tasse; studenti meritevoli di fasce economiche medie, grazie al sistema di esenzione, possono iscriversi pagando tasse persino inferiori rispetto a 10 anni fa; studenti di fasce economiche alte pagano, come è giusto che sia, tasse più elevate. A titolo di esempio uno studente il cui nucleo familiare rientri in una fascia di reddito netto di 100.000 euro l’anno è giusto che paghi una tassa universitaria di 2.160 euro”.
D’Amico conclude così: “Come appare evidente – ribadisce il Rettore – la politica seguita è quella di non far pagare i meno abbienti meritevoli e di far pagare gli abbienti non meritevoli, così come il personaggio di Robin Hood ci ha insegnato nella prima infanzia”.