Pescara. Le celebrazioni per la giornata della memoria si aprono con una cerimonia solenne nella sala riunioni della Prefettura, davanti ai familiari delle vittime dei campi di sterminio nazisti, alle massime autorità cittadine, ai rappresentanti delle forze dell’ordine e agli studenti delle scuole superiori.
La sete di verità, la voglia di libertà e la necessità di ricordare, raccontando alle giovani generazioni quello che ha significato l’olocausto che ha causato la morte di milioni di innocenti, colpevoli perché considerati diversi: rom, omosessuali, ebrei, disabili. Questi i principi ribaditi stamattina da chi ha vissuto la durezza dei lager nazisti sulla propria pelle e dai giovani che hanno preso parte alla cerimonia solenne organizzata nella sala riunioni della Prefettura.
La manifestazione per onorare la giornata della memoria è stata organizzata dal Prefetto Vincenzo D’Antuono, che ha voluto premiare due vittime dei campi di sterminio, entrambi scomparsi, con la consegna delle medaglie d’oro conferite dal presidente della Repubblica. I due eroi pescaresi sono Nicola Cantatore, la cui medaglia è stata ritirata dalla vedova Eneide Brunetta, e Liberato Odoardi, medaglia ritirata dal figlio Silvio, che ha rintracciato solo tre anni fa i resti del padre ufficialmente disperso.
Alla celebrazione hanno preso parte centinaia di giovani, anziani, studenti, ex militari, che dinanzi alle autorità hanno voluto testimoniare il proprio rifiuto della guerra, che è sempre frutto della follia, e il rispetto verso l’umanità. In prima fila, in rappresentanza delle istituzioni, il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, il presidente della Provincia Guerino Testa, i rappresentanti delle frze dell’ordine, il giudice Tedeschini, l’arcivescovo Tommaso Valentinetti, gli onorevoli Vittoria D’Incecco, Antonio Razzi e Giampiero Catone e il presidente della Fondazione PescarAbruzzo Nicola Mattoscio. La consegna delle medaglie d’onore ha seguito le esibizioni alla chitarra dei maestri Giacomo Galli e Francesco Mari, e il recital della professoressa Franca Minnucci, che ha interpretato brani ispirati al tema della vita e della libertà. Infine alcuni ragazzi: Jacopo e Jasmine due studenti del liceo classico D’Annunzio e Alessia, studentessa dell’istituto tecnico Manthonè, che hanno proposto riflessioni sul tema della Shoah.
“Il 27 gennaio di 67 anni fa si sono aperte al mondo le porte di Auschwitz e il mondo ha scoperto l’orrore dei campi di sterminio”, ha ricordato il sindaco Albore Mascia, “i forni dove sono stati uccisi donne, anziani, uomini, bambini in tenera età, colpevoli solo di essere Rom, ebrei, colpevoli solo di essere finiti nella rete di un momento storico tragico, privo di logica, in cui era venuto meno ogni minimo rispetto per la sacralità dello stesso valore della vita. La celebrazione della Giornata della Memoria deve essere sicuramente l’occasione, da rinnovare in modo costante, per riflettere, per non spegnere le luci su quello sterminio, per continuare a raccontare storie di vite distrutte, annientate, sogni mai realizzati di giovani, di madri, di figli. Compito delle Istituzioni è quello di tramandare quella memoria drammatica che forse rappresenta una delle pagine più tristi del nostro passato”.