Pescara, stop al nuovo stadio Adriatico: ricorso al Tar. Sebastiani: “Cambiamo il progetto”

Pescara. Il Comune di Pescara ha ufficializzato oggi l’intenzione di presentare ricorso al Tar, o per vie gerarchiche, contro il vincolo posto dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo alla demolizione e ricostruzione dello stadio Adriatico.

L’annuncio oggi, in conferenza stampa, dato dal sindaco Alessandrini, affiancato dal presidente della Pescara Calcio, Daniele Sebastiani, e dai i rappresentanti di Lega Serie B. “Gli uffici legali stanno vagliando la via di un ricorso al Tar per cui ci sono 60 giorni di tempo, o quella di un ricorso gerarchico alla Direzione ministeriale competente entro 30 giorni – ha esordito il sindaco Marco Alessandrini – Agiamo perché riteniamo che l’operazione vale circa 40 milioni di euro di investimento sulla città, legata a un evidente interesse pubblico: riqualifica l’area ospitante lo stadio Adriatico, portando circa 1.000 posti auto a disposizione della comunità, anima l’indotto economico perché sarà una struttura sportiva capace di lavorare 365 giorni l’anno e perché genererà 200 posti di lavoro di base che arriveranno a circa 350 nei giorni delle partite, non ultimo perché questa operazione porterà alla realizzazione di uno stadio ad hoc per l’atletica, altra disciplina storica della città, struttura che andrà a sua volta a riqualificare una nuova porzione di città dove sarà ubicata”.

“Abbiamo presentato un progetto che avesse una sostenibilità economica e finanziaria di un certo tipo – ha aggiunto il presidente Daniele Sebastiani – Alla luce del vincolo dobbiamo rivedere i nostri progetti perché un investimento ha bisogno di sostenibilità. Oggi lo Stadio viene usato una volta ogni due settimane dal Pescara e con maggiore frequenza da chi fa atletica in misura giornaliera, ma non per le potenzialità che può avere. Noi lavoreremo con l’Ente per riformulare un progetto che consenta di andare incontro alla situazione emersa, con l’idea di trovare una soluzione che renda realizzabile il progetto. Questo perché non vogliamo e non dobbiamo far la guerra a nessuno, non ci interessa andare contro un vincolo emesso da un ente che ha fini e criteri legittimi per decidere. Per il Pescara è una partita importante e anche per la città, perché ora c’è già stato il limite agli stadi con i velodromi, ma nel futuro c’è quello che richiederà che piste di atletica siano in impianti dedicati, se riusciamo ad anticipare i tempi faremo una cosa buona alla città e a tutto il comparto sportivo. La ricaduta è anche per la Pescara Calcio: abbiamo avuto la fortuna di fare una promozione in serie A e penso che in quell’anno la città e il territorio abbiano condiviso i frutti in termini di arrivi nei weekend delle partite, dando possibilità di lavoro a tutti quanti. Lavoreremo infine fortemente alla realizzazione di uno stadio di calcio qui, non fosse altro perché chi è nel mondo del calcio lo sa quanto una struttura propria e a misura, sia in grado di portare punti alla squadra”.

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