Neuropsichiatria Infantile Pescara rafforza i servizi per gli adolescenti

Pescara. La Asl di Pescara, Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile, diretta dal dottor Renato Cerbo, dal prossimo primo settembre rafforza, con nuove iniziative, il servizio dedicato agli adolescenti (fascia di età 12-18 anni) e alle loro famiglie e ciò in linea col Piano sanitario nazionale.

Diversi gli obiettivi che saranno perseguiti: sostenere ed accompagnare l’adolescente nel suo percorso evolutivo; individuare precocemente la presenza di fattori di rischio psicopatologico; attivare tempestivamente percorsi diagnostico-terapeutici nelle situazioni patologiche, anche collegandoli con i servizi della Asl (consultori, pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, Servizi Psichiatrici Diagnosi e Cura, Centri di Salute Mentale) e con gli Istituti scolastici; formare/informare i professionisti della salute (medici, psicologi, educatori e terapisti).

Dalla responsabile del settore Qualità, Urp, Cup e comunicazione istituzionale aziendale della Asl, Maria Assunta Ceccagnoli, si apprende, inoltre, che per gli adolescenti bisognosi di aiuto sarà anche istituito uno sportello specifico dedicato e si sta ipotizzando di istituire anche un numero verde.

Inoltre, saranno elaborate delle brochur da distribuire a medici di famiglia e pediatri. Per accedere al ristrutturato Servizio si può contattare il numero telefonico 085 4252842/3 nei giorni di lunedì e giovedì dalle 15.00 alle 17.00. Nel Piano Sanitario Nazionale vigente – rileva la dottoressa Ceccagnoli – la tutela della salute mentale della popolazione costituisce uno degli obiettivi principali del Paese ed appaiono rilevanti i ‘nuovi bisogni prioritari’, soprattutto in relazione all’adolescenza (disturbi psichici gravi all’esordio, disturbi dell’umore, suicidi e tentati suicidi, disturbi del comportamento alimentare, disabilità complesse e disturbi psichici correlati, disturbi psichici correlati alla patologia somatica specialmente ad evoluzione cronica).

Anche il Piano di Azione Nazionale per la salute mentale, approvato dalla Conferenza Unificata il 24 gennaio 2013, nell’ambito delle azioni programmatiche per la tutela della salute mentale in infanzia e adolescenza – prosegue la responsabile del settore Qualità, Urp, Cup e comunicazione istituzionale aziendale della Asl di Pescara, raccomanda interventi precoci e tempestivi nei confronti dei disturbi psichici adolescenziali e giovanili, anche attraverso l’elaborazione di progetti sperimentali che prevedano la creazione di equipe integrate, dedicate alla prevenzione ed alla presa in carico precoce.

Il Piano Regionale della Prevenzione Sanitaria vigente (2014-2018) – ricorda infine Ceccagnoli – sottolinea come i primi anni di vita siano cruciali per la promozione della salute mentale e la prevenzione dei disturbi mentali, poichè fino al 50% delle patologie psichiatriche dell’adulto iniziano prima dei 14 anni d’eta’ ed un terzo delle persone che soffrono di depressione clinica da adulti (uno dei problemi piu’ comuni nell’Unione europea) ha avuto un esordio prima dei 21 anni.

In Italia il numero di adolescenti in condizioni di disagio psicologico che potenzialmente puo’ sfociare in disturbo vero e proprio rappresentano il 7-8% della popolazione giovanile. Dalle indagini conoscitive sulla condizione dell’adolescenza svolta da Eurispes e Telefono Azzurro nell’anno 2012, emerge il ritratto dell’adolescente di oggi: immerso nella crisi economica che amplifica il suo fisiologico vissuto di crisi identitaria, si muove nelle nuove tecnologie spesso inconsapevole dei rischi, gioca d’azzardo e beve alcol, vive con difficoltà le relazioni con i genitori, utilizzando talvolta la fuga da casa come strategia risolutiva, con il partner sperimenta spesso l’aggressività come forma prediletta di comunicazione, è spesso in preda alla noia ed all’ansia e preferisce il social network come luogo d’incontro.

In questo scenario di cambiamenti e difficoltà- commenta infine Ceccagnoli – per alcuni dei nostri adolescenti e’ facile perdersi, mostrare segni di disagio e sviluppare dei quadri di conclamata psicopatologia, come capita spesso di osservare nei servizi che lavorano con i più giovani.

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