L’Aquila, una croce per le giovani vittime del terremoto

terremoto_vigilifuocoL’Aquila. Sarà inaugurata domani, nella chiesa di Santa Rita a L’Aquila, subito dopo la messa delle 11.30, la Croce dei giovani, donata dall’Associazione “Ragazzi del cielo-ragazzi della terra” di don Giosy Cento alla città per ricordare i giovani morti il 6 aprile 2009.

Oltre a don Giosy e una cinquantina dei ragazzi della sua associazione, saranno presenti Mons. Alfredo Cantalini, Vicario generale e parroco di Santa Rita e il Sindaco Massimo Cialente.

Un gesto di solidarietà che vede la luce nell’immediato dopo terremoto, durante un concerto che don Giosy, famoso per la sua attività di cantautore, tenne a Villa Sant’Angelo. In quell’occasione Mons. Cantalini, suo amico di vecchia data, lo incontrò e nacque l’idea, nello spirito della mission dell’Associazione Ragazzi del cielo ragazzi della terra, costituita nel 2007 a Ischia di Castro (VT) per ricordare tre ragazzi del posto morti tragicamente, e che si pone come riferimento per i giovani e per i genitori che hanno perso i loro figli.

“Quelli che ci hanno lasciato non sono assenti, sono invisibili: tengono i loro occhi pieni di gloria fissi nei nostri,pieni di lacrime” Con le parole di Sant’Agostino, don Giosy Cento accoglie chi si collega con il sito della sua associazione, e lo spirito di queste parole ci rimanda al perché della croce. “Mons. Cantalini mi raccontava di alcuni parrocchiani, suoi amici, che hanno accolto l’iniziativa con qualche riserva: troppe croci in questa città, hanno obiettato, è ora di mettere dei segni di risurrezione. Ma la croce è la via privilegiata per la risurrezione, nella croce si compie il destino di ogni uomo, la Croce è il simbolo della speranza”. E in quella donata alla nostra città,realizzata in travertino, ci sono anche i simboli a noi più cari, come la Basilica di Collemaggio, S. Pietro Celestino ed altri, quelli che abbiamo visto distrutti e stiamo lavorando per ricostruire. Inizialmente si voleva posizionare la croce in un luogo più simbolico, come la casa dello studente o il cimitero, e lo stesso Mons. Cantalini si è adoperato in tal senso,ma per le solite ragioni burocratiche non è stato possibile e si è deciso per Santa Rita.

Il progetto di allestimento è stato preparato dall’architetto aquilano Cesare Scoccia, figlio di Carmine che già progettò la chiesa. La croce è stata installata su un’aiuola di proprietà della parrocchia e due vialetti di accesso la avvolgeranno come in un abbraccio. Un vialetto partirà dalla strada, simbolo del cammino e l’altro partirà dalla chiesa,quasi a parafrasare una celebre canzone di don Giosy, Viaggio nella vita: “avevo tanta voglia di viaggiare, prendimi per mano Dio mio”.

 

 

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