Operazione Caligola, continua l’inchiesta: ancora un arresto a Francavilla

polizia2Questa mattina, la Squadra Mobile di Pescara, sotto la direzione della Procura della Repubblica di L’Aquila (Alfredo Rossini e Antonietta Picardi), ha dato esecuzione ad una nuova misura cautelare (arresti domiciliari) emessa dal Gip Marco Billi nell’ambito dell’inchiesta Caligola.

Si tratta di Domenico Peca, 35 anni nato a Ortona e residente a Francavilla al Mare, indagato per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione aggravata.

I fatti: il 3 gennaio scorso, nell’ambito delle indagini ancora in corso, sono state eseguite alcune perquisizioni che hanno permesso di acquisire importanti elementi di riscontro. Tali operazioni, compiute oltre che nella sede romana di Ecosfera gruppo spa, sono state estese anche nela sede legale della Welfar Net, sempre nella capitale, dove, tuttavia, non sono stati rinvenuti atti riconducibili alla società.

In merito alla Welfare Net è stato accertato che la società, costituita ad hoc tramite Peca, che ha svolto il ruolo di prestanome, è di fatto una consorziata del gruppo Ecosfera ed ha rappresentato lo strumento attraverso il quale sono state veicolate dazioni corruttive, sotto forma di fittizi contratti di consulenza, in favore degli indagati Michele Galdi e Lamberto Quarta.

Nel corso delle perquisizioni, Peca non si è presentato negli uffici di Ecosfera, benché fosse stato espressamente richiesto dal personale operante, rendendosi di fatto irreperibile.

Il giorno successivo, tuttavia, da alcune conversazioni telefoniche si è capito che l’uomo, nella tarda mattinata, avrebbe dovuto incontrare Lamberto Quarta all’interno del parcheggio antistante il centro Commerciale “Megalò” di Chieti Scalo. Grazie ad un apposito servizio, Peca è stato bloccato poco prima dell’incontro, davanti agli occhi increduli di Quarta, ed è stato trovato in possesso di un plico contenente varia documentazione inerente la Welfare Net srl, tra cui fatture e contratti di consulenza a nome di Galdi, per un ammontare di circa 75mila euro.

Tutto questo ha spinto l’ufficio a ritenere che Peca non fosse un semplice prestanome del gruppo Ecosfera, ma pienamente partecipe dei programmi delittuosi dell’associazione criminale.

Condividendo quest’ultima risultanza, il Gip de L’Aquila ha emesso la misura degli arresti domiciliari.

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