Fiom-Fim su vertenza Carraro Drive Tech

Poggiofiorito. “La Carraro Drive Tech di Poggiofiorito è un’ azienda di proprietà dell’ omonimo gruppo multinazionale con sede a Padova. A Poggiofiorito sono occupate circa 100 persone e si producono diversi prodotti fra i quali ingranaggeria di piccole dimensioni, scatole differenziali alberi e ingranaggi di grandi dimensioni per diverse applicazioni fra le quali eccellenze per oleodinamica, eolico e applicazioni ferroviarie”.

 Si legge così in una nota di Andrea De Lutis e Primiano Biscotti, rispettivamente della Fiom Cgil e della Fim Cisl di Chieti che prosegue: “L’azienda è nata nel 1996 e ha avuto anni di repentina crescita grazie anche alla polivalenza e all’ impegno delle maestranze generando non poche soddisfazioni per il gruppo. Come in quasi tutte le aziende nel 2008/2009 a Poggiofiorito anche la Carraro inizia ad avvertire la crisi, ma anche grazie all’ impegno delle organizzazioni sindacali, delle Lavoratrici e dei Lavoratori pur se ridimensionati si riuscì a superare quel periodo di difficoltà globale. Oggi registriamo tutt’ altra realtà, viviamo un’ altra crisi, diversa, più finanziaria che materiale, una crisi che per quanto riguarda questo stabilimento ha luci ed ombre, una crisi che a volte sembra essere stata generata o amplificata volutamente. Il giorno 14 settembre 2016 si è svolto un incontro tra FIOM CGIL, FIM CISL e la Carraro Drive Tech alla presenza del responsabile risorse umane del gruppo inviato da Padova come rappresentante. Siamo arrivati a questo incontro dopo i precedenti del 06 maggio e del 14 giugno durante i quali le scriventi O.S. unitamente alla RSU dietro mandato dei lavoratori hanno fatto richieste ben precise all’ azienda chiedendo dove fossero finiti i 120 codici campionati e messi in produzione a Poggiofiorito negli scorsi mesi (oltre a tante altre lavorazioni di routine). La realtà è che noi sappiamo che in questo momento vengono prodotti presso altre aziende esterne al gruppo causando la necessità per Poggiofiorito di dover ricorrere al contratto di solidarietà con conseguente perdita di salario per le lavoratrici e i lavoratori, inefficienza per l’ intero stabilimento e costo dell’ ammortizzatore sulla collettività. L’ azienda entro fine luglio avrebbe dovuto darci risposte ma il 14 settembre nonostante come controparte ragionevole abbiamo concesso alla Carraro più tempo, 45 giorni in più, anche in questo caso purtroppo il responsabile del personale è tornato nuovamente senza risposte, senza piano industriale e chiedendoci ulteriore tempo per ragionare sul rientro delle lavorazioni manifestando in questo modo in maniera abbastanza palese la totale latitanza dei dirigenti di Padova che decidono del futuro dello stabilimento di Poggiofiorito, confermando di fatto il fondamento delle nostre preoccupazioni lasciandosi sfuggire addirittura che verso fine anno potrebbe essere rimesso in discussione l’ accordo di solidarietà (che da accordi stipulati ha durata di due anni e per ora è stata usata per ¼) spingendo verso una cassa integrazione straordinaria, sicuramente con le peggiori intenzioni in mente.  Ci chiediamo perchè produrre in altre aziende esterne al gruppo non avendo nemmeno la scusa della competitività con l’ estero essendo esse per la maggior parte italiane e quindi di sicuro non meno costose? Com’è possibile che una famiglia come quella Carraro, storicamente attenta alle sorti dei propri dipendenti oggi inizi a comportarsi in questo modo dimenticando quali siano le responsabilità anche sociali di un imprenditore? La Carraro è diventata orfana dei propri valori oppure si sarà affidata a professionisti con obbiettivi diversi rispetto a quelli del passato?  Fare scelte e modificarle in corso d’opera a costi già avvenuti e aggravare la situazione già delicata del gruppo fa parte di una moderna gestione industriale? Le O.S. unitamente alla RSU, alle Lavoratrici e ai Lavoratori invitano la famiglia Carraro e il gruppo a cambiare atteggiamento e confrontarsi nel merito. A Poggiofiorito saranno messe in campo tutte le attività necessarie per salvaguardare l’ azienda con i suoi 100 posti di lavoro, a tal fine, per iniziare vengono proclamate 8 ore di sciopero con presidio per venerdì 30 settembre 2016. A seguire saranno interessate le istituzioni di questa ennesima vertenza che vede nuovamente colpito il territorio che va da Ortona verso Orsogna passando per Poggiofiorito. La Carraro Drive Tech di Poggiofiorito (CH) è un’ azienda di proprietà dell’ omonimo gruppo multinazionale con sede a Padova. A Poggiofiorito sono occupate circa 100 persone e si producono diversi prodotti fra i quali ingranaggeria di piccole dimensioni, scatole differenziali alberi e ingranaggi di grandi dimensioni per diverse applicazioni fra le quali eccellenze per oleodinamica, eolico e applicazioni ferroviarie. L’azienda è nata nel 1996 e ha avuto anni di repentina crescita grazie anche alla polivalenza e all’ impegno delle maestranze generando non poche soddisfazioni per il gruppo.  Come in quasi tutte le aziende nel 2008/2009 a Poggiofiorito anche la Carraro inizia ad avvertire la crisi, ma anche grazie all’ impegno delle organizzazioni sindacali, delle Lavoratrici e dei Lavoratori pur se ridimensionati si riuscì a superare quel periodo di difficoltà globale. Oggi registriamo tutt’ altra realtà, viviamo un’ altra crisi, diversa, più finanziaria che materiale, una crisi che per quanto riguarda questo stabilimento ha luci ed ombre, una crisi che a volte sembra essere stata generata o amplificata volutamente. Il giorno 14 settembre 2016 si è svolto un incontro tra FIOM CGIL, FIM CISL e la Carraro Drive Tech alla presenza del responsabile risorse umane del gruppo inviato da Padova come rappresentante. Siamo arrivati a questo incontro dopo i precedenti del 06 maggio e del 14 giugno durante i quali le scriventi O.S. unitamente alla RSU dietro mandato dei lavoratori hanno fatto richieste ben precise all’ azienda chiedendo dove fossero finiti i 120 codici campionati e messi in produzione a Poggiofiorito negli scorsi mesi (oltre a tante altre lavorazioni di routine). La realtà è che noi sappiamo che in questo momento vengono prodotti presso altre aziende esterne al gruppo causando la necessità per Poggiofiorito di dover ricorrere al contratto di solidarietà con conseguente perdita di salario per le lavoratrici e i lavoratori, inefficienza per l’ intero stabilimento e costo dell’ ammortizzatore sulla collettività. L’azienda entro fine luglio avrebbe dovuto darci risposte ma il 14 settembre nonostante come controparte ragionevole abbiamo concesso alla Carraro più tempo, 45 giorni in più, anche in questo caso purtroppo il responsabile del personale è tornato nuovamente senza risposte, senza piano industriale e chiedendoci ulteriore tempo per ragionare sul rientro delle lavorazioni manifestando in questo modo in maniera abbastanza palese la totale latitanza dei dirigenti di Padova che decidono del futuro dello stabilimento di Poggiofiorito, confermando di fatto il fondamento delle nostre preoccupazioni lasciandosi sfuggire addirittura che verso fine anno potrebbe essere rimesso in discussione l’ accordo di solidarietà (che da accordi stipulati ha durata di due anni e per ora è stata usata per ¼) spingendo verso una cassa integrazione straordinaria, sicuramente con le peggiori intenzioni in mente. Ci chiediamo perchè produrre in altre aziende esterne al gruppo non avendo nemmeno la scusa della competitività con l’ estero essendo esse per la maggior parte italiane e quindi di sicuro non meno costose? Com’è possibile che una famiglia come quella Carraro, storicamente attenta alle sorti dei propri dipendenti oggi inizi a comportarsi in questo modo dimenticando quali siano le responsabilità anche sociali di un imprenditore? La Carraro è diventata orfana dei propri valori oppure si sarà affidata a professionisti con obbiettivi diversi rispetto a quelli del passato?  Fare scelte e modificarle in corso d’opera a costi già avvenuti e aggravare la situazione già delicata del gruppo fa parte di una moderna gestione industriale?”.

 “Le organizzazioni sindacali unitamente alla RSU, alle Lavoratrici e ai Lavoratori – conclude la nota – invitano la famiglia Carraro e il gruppo a cambiare atteggiamento e confrontarsi nel merito. A Poggiofiorito saranno messe in campo tutte le attività necessarie per salvaguardare l’ azienda con i suoi 100 posti di lavoro, a tal fine, per iniziare vengono proclamate 8 ore di sciopero con presidio per venerdì 30 settembre 2016. A seguire saranno interessate le istituzioni di questa ennesima vertenza che vede nuovamente colpito il territorio che va da Ortona verso Orsogna passando per Poggiofiorito”.

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