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Cronaca

Covid, aumentano i casi in Abruzzo, i dati invitano alla cautela

Covid: aumentano casi in Abruzzo. L’allarme europeo e l’aumento dei casi, ne ha parlato il dr. Parruti a Il Messaggero

La situazione attuale in Abruzzo mostra segnali contrastanti: da una parte l’aumento dei casi preoccupa per le possibili conseguenze sulla popolazione più fragile, dall’altra l’adattamento sia della società sia del sistema sanitario al convivere con il virus offre uno spiraglio ottimistico verso una gestione sempre più efficace dell’emergenza sanitaria ancora in corso.

Covid, aumento casi in Abruzzo – abruzzo.cityrumors.it

L’allarme è stato lanciato su scala europea e, più dei numeri, sono le percentuali a richiedere attenzione. Il Covid rialza la testa, lo dicono i dati preoccupanti delle ultime settimane. La moltiplicazione è addirittura di cinque volte rispetto a un paio di mesi fa e questo è un aspetto che non sorprende: se all’inizio della pandemia la stagione calda ha registrato una flessione netta di contagi, con la piena ripresa della socialità, in questa torrida estate, le cose viaggiano in controtendenza. In Italia, dal 18 al 24 luglio, ci sono stati 13.672 casi che si traducono in un +52,9% rispetto alla settimana precedente.

Lo sciame K3 e l’invito alla cautela

Il dottor Giustino Parruti, dirigente delle Malattie Infettive all’ospedale Santo Spirito di Pescara, invita in una intervista a Il Messaggero, a non sottovalutare i sintomi: «Siamo in presenza di uno sciame K3 di Omicron». Questa variante caratterizzata da un’elevata diffusività trova terreno fertile nelle occasioni di incontro estive. Si verifica così un effetto booster importante che potrebbe produrre nuove varianti ed è quanto ci si aspetta avvenga da qui alle prossime settimane.

Lo sciame K3 e le raccomandazioni – abruzzo.cityrumors.it

Anche questa estate conferma che il tasso di contagiosità del Coronavirus porta a infettare un maggior numero di persone più rapidamente. «Nessuno dei vaccinati con quarta dose può dirsi protetto», rassicura tuttavia il dottor Parruti aggiungendo che attraverso il contagio la popolazione si rivaccina rapidamente dotandosi così di una nuova protezione.

In estrema sintesi ha chiarito lo specialista rivaccinarsi non rappresenta più un imperativo categorico come tre o quattro anni fa perché oggi è il virus stesso a riprodursi in forme sempre meno intense ovvero sempre più controllabili. «L’immunità ibrida prodotta da virus e vaccino è superiore a quella naturale» aggiunge il dottor Parruti.

La palazzina rossa trasformata in ospedale Covid nei primi anni drammatici della pandemia non è più il Lazzaretto che abbiamo conosciuto con pazienti stremati e personale sanitario con tute e scafandro. «In ospedale abbiamo oggi pochi ricoverati a causa del Covid» ha assicurato il dottor Giustino Parruti sottolineando come anche logisticamente non ci siano reparti in sofferenza.

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