Cresce la preoccupazione per le aggressioni a medici e infermieri. La Regione è pronta a muoversi da sola in attesa anche delle decisioni del governo.
Quanto successo a L’Aquila nei giorni scorsi sembra essere la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Medici e infermieri sono stanchi di essere ‘vittime’ di aggressioni, ormai quasi giornalieri. Per questo motivo si è deciso di chiedere una maggiore sicurezza per consentire a tutti di lavorare con tranquillità.
Nessuna decisione definitiva, ma la strada è ormai segnata. L’ipotesi, uscita nel vertice svolto proprio a L’Aquila, è quello di un protocollo per consentire l’incolumità dell’operatore sanitario. Si tratta solo di un primo passo perché il problema è italiano. E la parola fine ci sarà solo quando anche il governo riuscirà a mettere in campo delle misure giuste.
La Regione Abruzzo lavora per un protocollo, ma il tema da tempo è anche sul tavolo del premier. Ancora non si è arrivati ad una soluzione. In manovra, però, sono stati inseriti soldi in grado di rendere maggiormente più sicuri gli ospedali. L’idea è quella di rafforzare la presenza delle forze dell’ordine.
Si tratta di un passaggio fondamentale per consentire agli operatori sanitari di lavorare con maggiore tranquillità. Infatti, in Italia si hanno ormai quotidianamente notizie di aggressioni a medici e infermieri anche per motivi futili. Da qui la scelta del governo di muoversi immediatamente. Naturalmente ancora sono in corso le riflessioni e vedremo quali saranno le scelte definitive.
Ritornando a parlare dell’Abruzzo, i numeri delle aggressioni a medici e ospedali sono davvero allarmanti. Negli ultimi giorni ne sono state registrate tre. L’ultima a L’Aquila, con una psichiatra costretta ad una operazione chirurgica per una frattura scomposta del femore.
Dati che, se non si prenderanno delle contromisure necessarie, sono destinati ad aumentare. La Regione, però, si sta muovendo. Ora vanno definiti i protocolli. Il confronto tra le parti è iniziato e continuerà nelle prossime settimane per ultimare i dettagli. La speranza di medici ed infermieri è quella che si possa arrivare alla fumata bianca nel minor tempo possibile.