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Francavilla, nasce il comitato dei parenti delle vittime di Santa Cecilia

Francavilla al Mare. Nell’imminenza del 71° anniversario dell’eccidio di Santa Cecilia (30 dicembre 1943), quando venti inermi nostri concittadini furono trucidati dall’esercito tedesco, che anche quest’anno sarà ricordato con una messa in suffragio, la rievocazione dell’eccidio, la commemorazione dei martiri e la deposizione di una corona d’alloro al monumento dei caduti, nasce a Francavilla il “comitato dei parenti delle vittime di Santa Cecilia”.

La costituzione del comitato è promossa da Giuseppe Iacone, Presidente del comitato ricerche storiche di Francavilla e da Vittorio Ruggieri, coordinatore provinciale del Codacons Chieti.

“L’eccidio di Santa Cecilia rappresenta sicuramente l’episodio più drammatico della storia della nostra città – dichiara Giuseppe Iacone. Ricordarlo è doveroso sia in rispetto della memoria dei nostri concittadini trucidati, sia perchè la celebrazione sia un monito per le nuove generazioni affinchè episodi simili non si ripetano più”.

“Una recentissima sentenza della Corte Costituzionale – aggiunge Vittorio Ruggieri – ha riconosciuto il fondamentale diritto delle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità ad agire in giudizio per ottenere un risarcimento, bloccando ogni possibile immissione nell’ordinamento italiano di norme internazionali in grado di compromettere i principi supremi della nostra Costituzione. Per questo vogliamo costituire un comitato dei parenti delle vittime di Santa Cecilia, perché vogliamo intraprendere una mega azione di risarcimento danni nei confronti della Germania. Ricordare i tragici avvenimenti di una guerra che ha portato la nostra città alla totale distruzione, è doveroso; tra l’altro il massacro di Santa Cecilia rappresenta davvero la pagina più triste e nera della nostra storia, visto che sono state violate anche le norme di guerra. Infatti per la uccisione del soldato tedesco, secondo le norme di guerra, dovevano essere fucilati in rappresaglia 10 uomini, mentre a Francavilla ne furono trucidati venti. Si tratta quindi di chiedere giustizia per un crimine che è rimasto impunito per troppi anni”.