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Truffe assicurazioni a Chieti: in manette anche un avvocato pescarese

Chieti. Nell’ambito dell’operazione “Fatal Crash” che il 21 novembre scorso aveva portato all’esecuzione di nove provvedimenti restrittivi, gli agenti della Squadra Mobile di Chieti hanno arrestato ieri (arresti domiciliari) altre due persone.

Si tratta di Stefano Peruzzi, 45 anni di Pescara, titolare dello studio fisioterapico Fisiomed e della GSA, società operante nel settore dell’infortunistica e dei servizi assicurativi (entrambe le società hanno sede a Pescara), e Paul Di Lallo, 39 anni, avvocato del foro di Pescara.

I particolari sono stati resi noti in una conferenza stampa dal questore di Chieti, Filippo Barboso, e dal dirigente della squadra mobile, Francesco Costantini.

I due risultano essere i principali promotori di una parallela associazione per delinquere dedita alle frodi in danno di numerosissime compagnie assicurative con danni quantificabili in milioni di euro. Secondo quanto accertato, sarebbero stati simulati innumerevoli incidenti stradali fittizi. L’avvocato Di Lallo, su input di Peruzzi, avrebbe istruito e seguito una miriade di pratiche assicurative fittizie ai danni di numerose compagnie assicurative. Le indagini, coordinate dal dirigente della Mobile, Costantini, e condotte dagli uomini della IV sezione antidroga, guidata dall’ispettore Licio D’Antuono, si sono protratte per circa due anni.

Al momento sono complessivamente 82 gli indagati. Peruzzi, già arrestato nel maggio del 2012 per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, usufruendo delle sue strutture, faceva effettuare il più delle volte a clienti compiacenti visite mediche e cure riabilitative in sede, cure che non venivano eseguite ma le cui spese fittiziamente sostenute erano a carico delle compagnie assicurative. L’avv. Di Lallo, legale di entrambe le società di Peruzzi, curava nei minimi particolari gli introiti di Peruzzi, istruendo le pratiche sino all’ottenimento del risarcimento. In più circostanze avrebbe personalmente accompagnato i clienti presso gli istituti bancari per incassare l’assegno emesso dall’assicurazione per garantire che il provento venisse ripartito per consegnare le spettanze in primis a Peruzzi e allo stesso Di Lallo. Quest’ultimo, il 9 agosto del 2011, fu vittima di una rapina quando a Pescara, sotto la minaccia di una pistola, gli venne sottratta una borsa con all’interno la somma di 3.500 euro, verosimile provento dei risarcimenti. L’autore della rapina venne identificato in Giovanni Di Blasio, indagato nell’ambito dell’operazione Fatal Crash e finito agli arresti domiciliari il 21 novembre scorso.