Chieti. Nel mese di marzo 2014, a conclusione del corso nazionale “Beni Culturali per tutti: Accessibilità universale” organizzato dalla onlus Diritti Diretti (www.dirittidiretti.it) in collaborazione con il Laboratorio Accessibilità Universale (Lau) dell’Università di Siena e il Museo Universitario dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti – Pescara, i partecipanti provenienti da molte regioni italiane (Sicilia, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Marche, Molise ecc.) opereranno a vantaggio di strutture ricettive pubbliche/private per aiutarle a comprendere come progettare e realizzare percorsi accessibili a tutti all’interno di luoghi d’interesse artistico, storico, culturale e naturalistico (chiese, musei, pinacoteche, parchi archeologici/ambientali ecc.).
“Grazie a questo corso – dichiarano in maniera corale – stiamo passando dall’io al noi. Per la prima volta, lo scorso settembre, ci siamo incontrati a Chieti con lo scopo comune di favorire la fruizione dei Beni Culturali alle persone con disabilità e abbiamo scoperto che anche noi, come ancora troppo spesso avviene, accostavamo erroneamente il tema dell’Accessibilità Universale al concetto di barriere architettoniche. In realtà, i docenti ci hanno aperto a una prospettiva più profonda: progettare accessibile non significa questo, ma rendere un luogo sicuro, confortevole e qualitativamente migliore per ogni suo potenziale utilizzatore, garantendogli libero accesso alla comunicazione e all’informazione. Man mano che andiamo avanti con le lezioni – affermano – scopriamo sempre di più che non basta la buona volontà del singolo per superare gli ostacoli architettonici, ambientali e culturali presenti nel Bel Paese. Bisogna, infatti, avere competenze specifiche per diventare professionisti in grado di spiegare a manager pubblici/privati che accogliere tutti conviene anche economicamente, perché migliora l’immagine di enti/aziende, aumenta il bacino di utenza e offre notevoli agevolazioni fiscali. Pian piano, stiamo raggiungendo questo scopo – continuano – grazie a un confronto libero e costruttivo tra noi e i docenti, con i quali approfondiamo idee ed esperienze pregresse. Le loro lezioni interattive stanno, in realtà, favorendo lo scorrimento del nostro percorso formativo lungo un’ideale linea del tempo. Attraverso la conoscenza del passato, stiamo analizzando soluzioni efficaci ed esteticamente gradevoli per tutti, favorendo così lo sviluppo di una progettazione futura che deve essere al servizio sia di chi opera nel settore culturale e turistico sia di chi ne fruisce. Il corso – concludono – sta dando a tutti noi la possibilità di inventarci/reinventarci una professione, anche attraverso la costruzione di relazioni tra colleghi. Abbiamo, infatti, imparato che è indispensabile la creazione di un efficace “sistema di rete” per diventare dei veri portavoce dell’Accessibilità Universale”.