San Giovanni Teatino, nuove tariffe all’asilo nido: protesta dei genitori SCARICA LA PETIZIONE

san_giovanni_teatinoSan Giovanni Teatino. Con una petizione inviata al sindaco di San Giovanni Teatino (CLICCA E SCARICA), i genitori dei bambini che frequentano l’asilo, residenti e non, chiedono all’amministrazione di tornare sui suoi passi per ciò che riguarda le nuove tariffe dei servizi scolastici, introdotte con la delibera di giunta del 22 agosto scorso.

La petizione è stata già protocollata in municipio e mette in evidenza in primo luogo alcune spiacevoli anomalie registrate nei rapporti intercorsi a questo proposito tra l’amministrazione e le famiglie dei bambini. Nel documento (che si allega) si fa presente al primo cittadino che le tariffe e i relativi aumenti non sono stati comunicati ai genitori in fase di iscrizione ma solo successivamente. Alcuni genitori, non tutti peraltro,  sono stati contattati solo il 27 agosto tramite sms dall’FB SERVIZI e hanno avuto  a disposizione solo due giorni di tempo per confermare l’iscrizione alla luce delle tariffe fissate dalla giunta. A parte questi spiacevoli inconvenienti, tutti coloro  che hanno firmato la petizione ritengono che gli aumenti non comportino un miglioramento del servizio erogato e influiscano invece sul reddito delle famiglie, già in difficoltà per via della crisi e per le politiche fiscali di Governo e Comune. I disagi causati da questa situazione sono diversi. Alcuni genitori hanno scoperto di punto in bianco, e senza poterlo preventivare, di dover sopportare una spesa superiore al previsto, anche di alcune centinaia di euro al mese, per cui la decisione di ritirare i bambini dalla struttura è stata pressoché inevitabile, nonostante la soddisfazione per il servizio erogato e per il personale. La spesa in diversi casi cresce notevolmente e non tutti possono permettersi di incidere su bilanci familiari e di accettare supinamente le nuove tariffe. Il malcontento serpeggia sia tra residenti che tra non residenti e non si esclude che anche altri si trovino di fronte alla scelta di cambiare struttura, con tutto ciò che ne consegue per i piccoli ospiti. Di qui la richiesta al Comune di tornare sui suoi passi.

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