Al predetto sono stati contestati una serie di reati, tra cui un furto commesso ad Arcevia (An), nelle prime ore del 23 maggio 2012, in cui veniva asportata varia argenteria della fine dell’800 e due tentati furti commessi a Saludecio (Rn), nelle prime ore del 31 ottobre 2012, in cui gli arrestati hanno tentato di svuotare due diversi appartamenti del centro storico, dal loro contenuto di oggetti di antiquariato.
L’attività investigativa a cui, si rammenta, è stato assegnato il nome “Fantomas” – traendo spunto da quanto affermato telefonicamente da Salvatore Cicatiello che si vantava col suo interlocutore dicendo “che nessuno lo avrebbe mai arrestato in quanto lui è come Fantomas” – ha permesso di ricostruire il modus operandi del gruppo criminale, specializzato in furti di mobili di antiquariato. In particolare i quattro, coadiuvati da altri complici alcuni dei quali già identificati, erano costantemente impegnati in un’attività di ricerca – nei piccoli comuni del centro nord Italia – di abitazioni nobili disabitate, con arredi di pregio, da poter opportunamente svuotare.
Il “bottino” costituito sempre da mobili dall’elevato valore antiquariale ed anche da oggetti d’arte di ogni tipo, veniva poi affidato ai vari ricettatori per la successiva commercializzazione, anche presso mercatini di settore del sud Italia.
Nelle varie razzie, malviventi hanno trafugato beni per un ingentissimo valore costituiti, tra l’altro da: specchiere con cornici dorate, consolle del ‘700, comò, comodini intarsiati, ante di porte del ‘700, cassapanche in legno del ‘700, applique del ‘700, tavoli tondi intarsiati del ‘700, candelieri d’argento, servizi da tavola completi di ceramica antica, un comò (Maggiolini).