“Le strade di nuova costruzione (…) devono avere, per l’intero sviluppo, una pista ciclabile adiacente purché realizzata in conformità ai programmi pluriennali degli enti locali, salvo comprovati problemi di sicurezza” recita infatti la norma. Il Coordinamento, quindi, invita l’Amministrazione a rivedere, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile costiero (considerando che la Regione Abruzzo investirà oltre 10 milioni di euro per completare i percorsi ciclabili costieri abruzzesi, all’interno della Ciclovia Adriatica, itinerario ciclabile che collegherà la Puglia con il Veneto e con i grandi circuiti per ciclistici del nord ed est Europa), il progetto della strada destinando quest’ultima esclusivamente alla ciclopedonalità (con possibilità di passaggio solo a mezzi in servizio di emergenza e ai residenti), adottando, nel contempo, misure di mitigazione e compensazione ambientale che riducano l’impatto dell’infrastruttura su un territorio fragile che va preservato e tutelato. “Il futuro è nella mobilità ciclistica e nel cicloturismo” aggiunge il Coordinamento “non in nuove strade che distruggono i luoghi che vorrebbero valorizzare. Il lungomare Postilli-Riccio deve il suo fascino al fatto di essere ancora incontaminato. Aprire una nuova arteria automobilistica si rivelerebbe un boomerang con effetti disastrosi sul turismo oltre che sull’ambiente”.