Habemus Papam! Il gesuita Jorge Mario Bergoglio è il nuovo Pontefice Sarà Papa Francesco VIDEO

papa_francesco“Nuntio vobis gaudium magnum. Habemus Papam“. La tradizionale formula è stata letta questa sera dal cardinale protodiacono Jean-Louis Pierre Tauran. Dopo due giorni di conclave, la fumata bianca fuoriuscita dal comignolo di piazza San Pietro ha annunciato al mondo l’avvenuta elezione del nuovo Pontefice, avvenuta alle ore 19.06.

Il successore di Benedetto XVI, Papa dimissionario della Chiesa Cattolica, è Jorge Mario Bergoglio, di nazionalità argentina, 76 anni, arcivescovo di Buenos Aires.

Nato in una famiglia di origine piemontese, ha studiato dapprima come tecnico chimico, poi in seminario, quindi nel 1958 è entrato a far parte come novizio della Compagnia di Gesù, trascorrendo un periodo in Cile e tornando a Buenos Aires per laurearsi in filosofia.

Dal 1964 ha insegnato per tre anni letteratura e psicologia nei collegi di Santa Fe e Buenos Aires, ricevendo poi l’ordinazione sacerdotale il 13 dicembre 1969.

Dopo altre esperienze di insegnamento e la nomina a Provinciale dell’Argentina è stato rettore della facoltà di teologia e filosofia a San Miguel e, nel 1986 è stato in Germania per il completamento del dottorato, prima del ritorno in patria, nella città di Córdoba, dove è diventato direttore spirituale e confessore della locale chiesa della Compagnia di Gesù.

Il 20 maggio 1992 è nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires e titolare di Auca.

Il 3 giugno 1997 è nominato arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Succede alla medesima sede il 28 febbraio 1998, a seguito della morte del cardinale Antonio Quarracino. Diventa così primate d’Argentina. Dal 6 novembre dello stesso anno è anche ordinario per i fedeli di rito orientale in Argentina.

Dopo la nomina cardinalizia da parte di papa Giovanni Paolo II, il 21 febbraio 2001 con il titolo di San Roberto Bellarmino, è stato eletto a capo della Conferenza Episcopale Argentina, dal 2005 al 2011, Bergoglio è stato da sempre considerato uno dei candidati più in vista per l’elezione a Pontefice nel conclave del 2005. Pur se tradizionalmente il presule aveva sempre rifiutato incarichi di un certo peso nella Curia Romana, Bergoglio aveva secondo gli osservatori dalla sua parte lo schieramento compatto dei vescovi latinoamericani, e lo stesso Joseph Ratzinger, poi divenuto papa come Benedetto XVI sarebbe stato fra i cardinali che avrebbero appoggiato la sua elezione. Secondo alcuni, contrarietà sarebbe stata espressa dall’allora Segretario di Stato Angelo Sodano.

 

Il commento dell’Arcivescovo dell’Aquila, Giuseppe Molinari. “Sono contentissimo, il mio cuore è pirno di gioia per l’elezione di papa Francesco I. E’ un uomo di profondissima spiritualità e che è sempre stato vicino ai poveri. La sua vicinazna ai poveri in questo periodo di crisi economica è il segno evidente che la Chiesa è sempre vicina a chi soffre.per di più la sua provenienza è significativa perchè in America Latina ci sono moltissimi cattolici. Noi come comunità diocesana gli assicuriamo tantissima preghiera per questo compito così alto che il Signore gli ha affidato. lo affidiamo alla Madonna del Popolo Aquilano, a Sant’Ignazio e a san Francesco d’Assisi di cui ha scelto il nome”.

 

Il Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri, Mons. Michele Seccia,  appena annunciata la elezione del nuovo Papa, l’argentino Jorge Mario Bergoglio, 76 anni, di origini piemontesi, ha così commentato: “ancora una volta  la scelta dei cardinali  ha manifestato, al di là  di tutti i pronostici e i calcoli umani, che c’è qualcosa  di imponderabile nell’elezione di un Papa. Certamente attraverso l’agire, i confronti, le riflessioni degli uomini che però assumono una grande responsabilità davanti alla propria coscienza. In questi giorni ho pregato molto con tutta la Chiesa e quando ho visto la fumata bianca mi sono commosso … ad un certo momento ho pianto di gioia! Alla fine della presentazione, ho spento il televisore, e mi sono trovato a sintetizzare ciò che ho provato, come reazione immediata.
Francesco I: il nome  un programma! Il saluto alla folla presente in piazza: una preziosa e grande indicazione! La preghiera per Benedetto XVI: segno autentico del papato come servizio! La richiesta di preghiera e benedizione da parte del popolo: consapevolezza che, come la fede è dono e responsabilità, così il ministero è assunzione di un mandato che viene dall’alto e non può essere assolto senza la preghiera della comunità e della persona stessa. Il mio auspicio è quello di fermarsi almeno qualche minuto a riflettere sulla densità spirituale di questo evento senza avere fretta di esaminare o dettare il programma concreto che il Papa dovrà svolgere. Che la preoccupazione di cercare e dare notizie (pur legittima) non offuschi nella confusione il necessario momento della riflessione e, perché no!, della preghiera per quest’Uomo chiamato a servire la Chiesa di Roma per presiedere nella Carità la Chiesa universale. Francesco I, Papa, inizia il suo cammino per le strade di Roma e del Mondo intero seguendo le orme di Cristo, accompagnato dalla Materna protezione di Maria di Nazareth. Madre della Chiesa.  Preghiamo per Lui e con Lui: vivremo meglio il nostro essere Chiesa di Cristo”.

 

Il commento sull’elezione del nuovo Papa di monsignor Valentinetti. “Siamo molto contenti della scelta del collegio cardinalizio”. Con queste parole monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne, commenta l’elezione di Jorge Mario Bergoglio. “Una scelta che secondo il presule è in continuità con le volontà dell’ultimo conclave. «Se è vero che il suo nome era tra i candidati nell’elezione di papa Ratzinger – chiarisce il presule – è evidente che la scelta sia caduta su un uomo già conosciuto dai fratelli cardinali”.
Certamente, come segnalato nell’editoriale del notiziario diocesano laPorzione.it, il nome “Francesco” dice la volontà di rinnovamento, di umiltà, di evangelizzazione.
“La scelta di Francesco – spiega Valentinetti – lascia ben sperare sulla possibilità di dialogo tra il nuovo vescovo di Roma, la sua diocesi e l’intera realtà della Chiesa universale che lo accoglie come uomo mandato da Dio a ridire le parole della fede, della speranza e della carità”.
La “normalità” è ciò che ha entusiasmato i fedeli ed è la speranza dell’arcivescovo
“Ci auguriamo – ha concluso  che il programma espresso dal suo nome sia veramente attuato dalla sua persona con la stessa semplicità con cui si è presentato ieri sera davanti ai fedeli riuniti in piazza San Pietro”.

 

 

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