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Chieti, Disegno di Legge di Stabilità 2012: enti previdenziali in agitazione

Chieti. Prosegue lo stato di agitazione degli Enti Previdenziali contro il Disegno di Legge di Stabilità 2012 varato la scorsa settimana dal Governo. Sia all’INPS di Chieti che nelle Agenzie di Lanciano e Vasto e all’ex INPDAP di Chieti si svolge una assemblea giornaliera negli sportelli con lo scopo di sensibilizzare anche l’utenza sugli ulteriori tagli allo stato sociale e la privatizzazione degli Enti Previdenziali.

Sono diverse le iniziative in programma sono state presentate stamattina in contemporanea ad un’assemblea giornaliera con presidio agli sportelli dedicati all’utenza.
“Questo Governo – dicono in una nota le lavoratrici ed i lavoratori dell’INPS – insiste nell’opera di demolizione dello stato sociale facendo pagare a lavoratori, pensionati e studenti la speculazione finanziaria dei potentati economici. Si tratta di nuovi tagli pari a 12 miliardi che colpiscono: la Sanità Pubblica con meno posti letto e meno attrezzature; i trasporti pubblici con previsti rincari del prezzo dei biglietti; la scuola pubblica con meno insegnanti e meno spese per la didattica mentre si stanziano oltre 200 milioni di euro per le scuole private; i Comuni che per non andare in dissesto dovranno aumentare le tasse locali, le tariffe e diminuire i servizi al cittadino; le deduzioni e le detrazioni che sono le uniche fonti per recuperare qualche euro per le famiglie tartassate dalle tasse che gli evasori continuano a non pagare; INPS, INAIL e INPDAP che rappresentano la fetta più golosa dello Stato (soldi liquidi che fanno gola alla speculazione finanziaria) e che quindi bisogna distruggere e privatizzare per accontentare gli speculatori”. Contro questo i lavoratori sono in agitazione ed in lotta per conservare e difendere la concezione della previdenza come bene pubblico finanziato da tutti i lavoratori per tutti i lavoratori.
“Dopo la spending review – ha detto Silvio Di Primio dell’USB – che prevede che dall’INPS debbano fuoriuscire 4 mila esuberi, con quest’ultimo provvedimento si tagliano circa 300 milioni per il personale, 300 milioni che comprendono anche i servizi. Si rischia che, non essendoci più questi finanziamenti, venga diminuita la lotta all’evasione. Se si tagliano 30-40 persone, non riusciremo a garantire i servizi. Oggi i cittadini non possono più venire qui perché non si possono più accettare documenti cartacei dagli utenti, quindi ci si deve affidare ad un soggetto terzo che ha la possibilità di accedere ai nostri archivi e devono essere pagati, quindi si tratta di una privatizzazione vera e propria. Noi abbiamo intenzione di continuare questa assemblea anche la settimana prossima con delle dimostrazioni simboliche. Questo disegno entro 60 giorni deve essere convertito in legge e se non verranno apportate modifiche, ci saranno molti problemi”.
Francesco Rapino