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“Accogliamo con estrema soddisfazione la decisione del Tar di Pescara, dato che gran parte delle osservazioni che abbiamo presentato sono state accolte nel merito e che la procedura verrà riaperta – dichiara il General Manager Giorgio Mazzenga – ora chiediamo maggiore attenzione da parte della autorità competenti e un esame trasparente e puntuale di tutti gli aspetti di un progetto di grande portata socio-economica per Chieti e per tutto l’Abruzzo. Si tratta di un progetto serio e approfondito, suffragato da pareri tecnici autorevoli e specializzati che meritano di essere presi nella dovuta considerazione. Come pure riteniamo importante la valutazione dei pareri già espressi dai ministeri competenti (Infrastrutture e Sviluppo economico). Il giudizio del Tar ci conforta ed è un’ulteriore conferma della nostra volontà di proseguire con convinzione nel progetto, nonostante le recenti campagne denigratorie, a nostro giudizio assolutamente infondate”.
“Riteniamo rilevante che il Tribunale di Pescara abbia sottolineato la necessità di tutelare sia gli aspetti procedimentali che quelli tecnici. Abbiamo esaminato attentamente la decisione del Tar e riteniamo che contenga i contenuti che ci attendevamo quando abbiamo impostato il ricorso – dichiara Giannalberto Mazzei, legale di Forest CMI – vorrei sottolineare inoltre come il contraddittorio, che viene specificamente evidenziato nel dispositivo del TAR, sia un principio fondamentale del procedimento”.
Il ricorso presentato chiedeva infatti la riapertura del procedimento al fine di instaurare un contraddittorio con tutte le amministrazioni competenti e svolgere finalmente una adeguata, completa e veritiera istruttoria per valutare gli effettivi impatti ambientali del progetto della Forest e le possibili misure precauzionali al fine di giungere ad una valutazione ambientale positiva. Il Tar di Pescara ha perciò indicato nel dispositivo come, considerate le motivazioni addotte da Forest CMI, sia necessario un riesame da parte delle autorità competenti, da svolgersi, come evidenziato prima, in contraddittorio con l’azienda stessa.
“Il piano di investimenti da circa 90 milioni di euro previsto da Forest CMI – ricorda infine Mazzenga – garantirà una produzione di gas efficiente e rispettosa dell’ambiente, insieme alle royalties per decine di milioni di euro e alle misure compensative di cui beneficeranno la Regione e il Comune di Bomba, senza contare il positivo impatto occupazionale sul territorio”.