Vasto. Ventotto videopoker sequestrati, perché privi del collegamento all’Azienda Autonoma dei Monopoli di Stato, e due persone denunciate. E’ questo il bilancio dell’operazione condotta nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Vasto.
I militari hanno effettuato controlli in un bar gestito da una famiglia Rom ed in un circolo privato vicino, gestito da un’altra persona. I titolari degli esercizi non hanno indicato le generalità dei gestori delle macchinette, riferendo di averle prese da fantomatici distributori di cui non conoscerebbero il nome e che sarebbero provenienti da fuori regione, ossia dall’area campana.
I finanzieri non si sono accontentati di queste dichiarazioni, continuando nei loro accertamenti alla ricerca di altri responsabili.
Le sanzioni per il titolare dell’esercizio vanno da un minimo 500 ad un massimo 3mila euro, per ciascun apparecchio irregolare. In questo caso il totale ammonta dai 5mila ai 30mila euro massimo per uno degli esercenti in possesso di 10 videogiochi illegali, e da 9mila a 54mila euro per l’altro esercente in possesso di 18 videogiochi illegali. Tuttavia, nel caso in cui si dovesse individuare un sistema di frode finalizzato ad una truffa ai danni dello Stato oltre che dei singoli giocatori, le fiamme gialle provvederanno a segnalare i responsabili all’Autorità Giudiziaria competente.
Lo Stato è particolarmente attento al fenomeno che ha anche risvolti di carattere sociale rilevanti. Difatti, il collegamento via cavo con i Monopoli consente di controllare, oltre alle giocate effettuate sulle quali calcolare le imposte di competenza per il fisco, la regolarità delle giocate e dei tipi di gioco.
In sostanza, lo Stato controlla sia le entrate erariali che la legalità delle giocate, in modo che non si inganni il giocatore con l’adozione di giochi non ammessi dalla legge. Lo Stato controlla anche se le macchinette da gioco siano state manomesse alterando quel sistema di rotazione delle vincite che, in base al numero complessivo di giocate effettuate su ciascuna apparecchiatura, viene assicurato al consumatore.
Il sistema illecito, invece, promette vincite elevate ben al di sopra della soglia consentita, manomette la rotazione delle vincite e, sfruttando la natura del giocatore che si spinge sempre più al gioco alla ricerca della vincita promessa, consente agli esercenti dei locali di riscuotere ingenti somme che puntualmente non vengono denunciate al Fisco con una fortissima evasione fiscale. Spesso, dietro ogni giocatore così sfruttato ed ingannato si nascondono dei drammi familiari e sociali che non sfuggono all’attenzione dello Stato il quale cerca di impedire che un ambito così delicato della vita civile venga lasciato nelle mani di privati senza scrupoli. L’esperienza induce a calcolare che, mediamente, per 5 videogiochi illeciti, l’esercente consegua mediamente al mese incassi in nero per circa 25 – 30mila euro.