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San Giovanni Teatino, Blue Whale. Genitori incontrano Polizia Postale e psicologa

San Giovanni Teatino. “Attenzione alle informazioni che, spesso involontariamente, mettiamo in rete. In internet non ci sono amici, perchè nessuno conosci realmente. Il mondo virtuale, però, è terribilmente reale quando alcuni leader/tutor/curatori/coordinatori riescono a manipolare i comportamenti dell’utente. I minori sono i più indifesi e rischiano di diventare vittime di cyberbullismo.
La “Blue Whale” ne è una, e forse la più terribile per ora, espressione on line. Perchè trascina il giovane in un vortice di passaggi da documentare on-line al proprio curatore/aguzzino e culmina con il suicidio: il salto nel vuoto da un cornicione”.
Mercoledì pomeriggio, 7 giugno 2017, nella sala consiliare del Comune di San Giovanni Teatino, decine di genitori hanno partecipato all’incontro con l’ing. Gian Mauro Placido, direttore tecnico della Polizia Postale e delle Comunicazioni “Abruzzo” e la psicologa dott.ssa Lorella Di Nicola. Incontro promosso dal Sindaco Luciano Marinucci a seguito di numerose sollecitazioni di genitori preoccupati dal diffondersi del fenomeno, quantomeno sui media.
“Il fenomeno Blue Whale ci fa paura: da genitore – ha dichiarato il Sindaco Marinucci all’inizio dell’incontro – devo dire che la verità é questa. Ci fa paura il fenomeno in sé, le regole che, sembra, ci sono dietro, la logica perversa che aleggia e che va a colpire quanto abbiamo di più caro. Ma deve farci paura anche la diffusione incontrollata delle notizie relative a questo fenomeno: é stato proprio questo uno degli scopi di questo incontro, fare chiarezza. I ragazzi sono più che mai in balia di nemici che spesso noi genitori non solo non conosciamo, ma che non riusciamo nemmeno non abbiamo a ri-conoscere, non avendone i mezzi: dunque non solo é necessario stare sempre più vicino ai nostri figli, ma anche aggiornarsi sulle modalità del mondo che loro, e non solo noi, conoscono”.
Sui casi segnalati in Abruzzo il direttore Placido non ha fatto dichiarazioni: “Stiamo indagando ed è assolutamente presto per dire se si tratti di Blue Whale o di emulazione”. L’emulazione è una conseguenza negativa della Blue Whale, “alimentata, purtroppo, dall’eccessiva attenzione dei media al fenomeno, che a volte finisce per attrarre e coinvolgere minori”.
Placido, inoltre, ha rivolto l’esplicita richiesta a tutti i presenti di diffondere e condividere con altri genitori le informazioni e le conoscenze acquisite durante l’incontro, in particolare i “segnali” che devono saper cogliere dai figli, o i propri figli dai loro amici o compagni di scuola.
“Il curatore punta sulla suggestione. Aggancia la vittima via web e la induce alla progressione nelle 50 tappe della pratica, oppure attraverso gruppi whatsapp o social, nei quali i ragazzi si confrontano sulle varie tappe, si stimolano reciprocamente, si incitano a progredire nelle azioni pericolose previste dalla pratica, mantenendo gli adulti ostinatamente all’oscuro”.
“E’ importante tenere gli occhi aperti – ha spiegato la dottoressa Di Nicola – bisogna parlare con i propri figli di quello che i media dicono e, soprattutto ascoltarli, far esprimere loro un’opinione su questo fenomeno. Attenzione a cambiamenti repentini di rendimento scolastico, socializzazione, ritmo sonno veglia. Limitare il tempo al computer. Soprattutto dopo le 22”.
“Anche gli Smartphone sono porte d’accesso, sempre più sofisticate, nelle nostre vite” ha ricordato Placido che ha raccomandato massima attenzione quando si scaricano App e l’importanza di antivirus”.
La principale raccomandazione ad ogni genitore e soprattutto ai ragazzi è di segnalare chi induce a farsi del male su www.commissariatodips.it, www.facebook.com/unavitadasocial/ o www.facebook.com/commissariatodips/