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Parco Costa Teatina: parte il commissariamento

Chieti. Scaduto abbondantemente il termine, previsto per il 30 settembre, per la presentazione della perimetrazione, scatta ufficialmente il commissariamento del costituendo Parco Nazionale della Costa Teatina. A comunicarlo è Lino Salvatorelli del movimento Vogliamo il Parco.

“Prendiamo atto, con amarezza e soddisfazione allo stesso tempo, che il Ministero dell’Ambiente ha avviato le pratiche per il Commissariamento”, afferma Salvatorelli, “Amarezza perché la politica locale, con le dovute eccezioni, si è rivelata inadeguata ad avviare un percorso di crescita condiviso”. “Principale responsabile è l’Assessore Febbo”, accusa,  “che fino all’ultimo non ha svolto il ruolo del coordinatore, ma quello del sabotatore. Ultimo atto grave: il non aver trasferito al Ministero – nei tempi richiesti- le deliberazioni dei Comuni favorevoli; così come dichiarato alla stampa qualche giorno fa. Anche se sosterrà il contrario e continuerà a scaricare la colpa sui Comuni, il Commissariamento certifica la sua incapacità ad avviare un percorso di crescita verso un futuro sostenibile per la Costa dei Trabocchi e i territori limitrofi. Soddisfazione perché il Ministero, con la sua decisione, ci dice che il quarto Parco Nazionale dell’Abruzzo sta per nascere. Ci auguriamo ora che il Commissario sia un’tecnico’ interno al ministero dell’Ambiente e non un “politico” vicino a chi fino ad oggi ha remato contro il Parco, ne ha boicottato l’iter e creato caos. Un tecnico del Ministero che abbia esperienza di Parchi Nazionali e che, non avendo necessità di restare per percepire un cospicuo compenso, abbia interesse a far presto e bene, a non far nascere un Parco “zoppo” per non farlo funzionare. Il nostro territorio se lo merita, troppo tempo è già stato sprecato”.
“La Costituente VogliAmo il Parco è disponibile e pronta a collaborare col Commissario e spera che tutti gli amministratori locali abbiano finalmente uno scatto di orgoglio e, con un minimo di lungimiranza, partecipino attivamente alla pianificazione ed attuazione di un comune e durevole benessere”, conclude Salvatorelli.

 

Febbo: “Notizia falsa, interverrà il magistrato”. Quanto affermato da Salvatorelli sarebbe una falsa notizia, almeno secondo l’assessore regionale Mauro Febbo: “Ribadisco di essere costantemente in contatto con il ministro Stefania Prestigiacomo, ed anche con il dirigente di riferimento al Ministero dell’Ambiente, Renato Grimaldi, e né loro né gli uffici ministeriali si sono espressi in nessun modo né sulla perimetrazione né sul commissario del Parco”, rassicura in veste di presidente del Tavolo di coordinamento del Parco. “Non capisco, alla luce dei miei contatti, come abbia fatto qualche organo di stampa a riportare dichiarazioni del Ministero, dello stesso Ministro o peggio ancora di qualche pseudo ambientalista dell’ultima ora a dare notizia dell’arrivo del commissario”, prosegue l’assessore, che  questa stessa mattina, a Roma pe altri impegni, “verificherò ulteriormente la fondatezza di quanto è stato dichiarato, mi recherò nuovamente al Ministero dell’Ambiente. In caso di non veridicità delle notizie diffuse sarò costretto a rivolgermi alla magistratura”.

Poi aggiunge: “il 12 ottobre si svolgerà l’incontro ufficiale con i dirigenti del Ministero per portare avanti e discutere il progetto proposto e approvato in Consiglio regionale del Parco e verificare le perimetrazioni che ad oggi non sono pervenute sul Tavolo, unico organo preposto a raccogliere gli atti deliberativi necessari alla costituzione del Parco. Il comportamento non rispettoso di alcuni sindaci di ignorare e scavalcare il Tavolo di coordinamento ha solo provocato ulteriori ritardi e confusione sull’avanzamento dei lavori. Quindi invito le amministrazioni a rispettare sia i ruoli che le competenze e soprattutto a non forzare i tempi con fughe in avanti che potrebbero risultare dannose per tutto il territorio. Tra l’altro”, ha concluso l’Assessore, “voglio informare che il 30 settembre scorso la Corte Costituzionale ha revocato la nomina del commissario del Parco del Gargano nominato dal Ministero dell’Ambiente poiché non aveva tenuto conto del parere della Regione Puglia. Quindi invito le amministrazioni comunali a collaborare con la Regione e tenere conto del ruolo e del lavoro svolto dal Tavolo di coordinamento del Parco”.

 

Daniele Galli