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Chieti, omicidio Mincone: ergastolo per l’autore. Condanne pesanti per i complici

Chieti. Ergastolo per il romeno Anghel Adi Barbu, 27 anni, accusato dell’ omicidio di Gino Mincone, 77enne pensionato di Chieti ucciso la notte del 30 agosto dello scorso anno nella sua abitazione in contrada S. Martino di Chieti, per rapinarlo di sole poche decine di euro. Il giudice del Tribunale di Chieti, Paolo Di Geronimo, ha inoltre condannato, per concorso nell’omicidio, a 20 anni di reclusione Ilie Lautaru, connazionale di Barbu, e a 16 anni Luigi Pangiarella, 46 anni pescarese residente a Silvi.

Il processo e’ stato celebrato questa mattina a Chieti con il rito abbreviato. Il giudice ha condannato i tre al risarcimento dei danni alle parti civili, ovvero la sorella e i nipoti della vittima, disponendo una provvisionale di 20mila euro in favore della sorella e uguale somma in favore dei nipoti. A conclusione del suo intervento, il pubblico ministero Andrea Dell’Orso aveva chiesto 30 anni per Barbu e 18 per gli altri due imputati. L’omicidio di Mincone, il quale abitava solo in una zona isolata, avvenne all’interno dell’abitazione dell’anziano. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, fu ucciso per un bottino di appena 155,38 euro, somma che l’ anziano aveva addosso. Secondo l’accusa, Mincone quella notte venne minacciato con un coltello. Barbu lo avrebbe preso alle spalle cingendogli il collo con l’avambraccio mentre il suo connazionale colpiva l’anziano con i pugni e con un bastone, sia al volto che al torace. Pangiarella e’ accusato di concorso morale nell’omicidio avendo determinato o comunque istigato i due complici a compiere la rapina. I due romeni vennero arrestati la notte stessa dell’omicidio dai carabinieri a bordo dell’auto della loro stessa vittima, una Lancia Dedra. L’auto era ferma dalle parti di Dragonara quando i carabinieri, impegnati in un servizio di controllo del territorio, la intercettarono. I romeni alla vista dei militari si diedero alla fuga ma si schiantarono contro una rotatoria. Dai documenti dell’auto i militari risalirono al proprietario, ovvero Mincone. Ma quando si recarono presso la sua abitazione per comunicargli il furto della vettura, i carabinieri scoprirono che l’anziano, il cui corpo era riverso sul pavimento della cucina, era stato assassinato.