Milano. Cesare Puccioni è stato eletto nuovo presidente di Federchimica, l’associazione nazionale delle imprese del settore, per il triennio 2011-2014. Presidente dell’omonima impresa di Vasto che produce fertilizzanti dal 1888, Puccioni succede a Giorgio Squinzi, in carica da 12 anni.
“Il 2011, proclamato dall’ONU Anno internazionale della chimica – ha dichiarato Puccioni– deve essere per noi un momento di riscatto: la Chimica che si presenta per quello che veramente è, Scienza e Industria per il futuro e per la qualità della vita. Per l’Italia la Chimica è un laboratorio di cosa si può fare di meglio e di più: nella Chimica sono più di 800 le imprese che fanno innovazione con attività di ricerca e siamo secondi solo alla Germania. La Chimica, dal canto suo, offre sempre nuove sfide di collaborazione tra Impresa, Istituzioni e Ricerca pubblica: oggi quella che più si impone è la Chimica Sostenibile, ad esempio quella da Fonti Rinnovabili, sulla quale il sistema industriale italiano si sta impegnando con progetti di rilevanza mondiale”.
Al Ministro per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani, intervenuto all’Assemblea, Puccioni ha chiesto “che ci aiuti a perseguire lo snellimento amministrativo, un potentissimo strumento di politica industriale, forse l’unico effettivamente praticabile in un’epoca di scarsità di risorse pubbliche: perché è a costo zero per lo Stato, le Regioni e gli Enti locali e perché produce effetti enormi sulla competitività delle imprese”.
Puccioni si è poi rivolto ad Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea presente tra i relatori della giornata: “L’Unione Europea” ha sottolineato “ha deciso di perseguire lo Sviluppo Sostenibile nei suoi modelli di produzione e di consumo e la Strategia Europa 2020 mira a questo obiettivo. Chiediamo che si tenga debito conto del valore imprescindibile dell’industria manifatturiera in ogni nuova misura europea, e che con questo principio sia definita l’allocazione delle risorse finanziarie per la Ricerca e Innovazione nei prossimi anni”.
Puccioni, ha rivolto un sentito ringraziamento a Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, lodando il suo “intelligente e grande impegno” alla guida del sistema confindustriale e associandosi pienamente “all’allarme che ha lanciato recentemente circa la recrudescenza di uno spirito anti-industriale”.
“Rimettiamo la Chimica al centro di nuove strategie di politica industriale, perché, più di ogni altro settore – ha poi concluso – è un formidabile snodo di rapporti tra le generazioni, dove la tradizione della Scienza s’incontra con l’innovazione dei giovani ricercatori. Per questi motivi ci deve essere un “ponte” tra il 2011, l’Anno della Chimica, e il 2015, l’anno dell’EXPO. Finora in Italia si è dato molto spazio ai temi della tradizione per promuovere i prodotti dell’agricoltura e dell’industria italiana. E’ tempo di parlare di food security (contro denutrizione e malnutrizione) e food safety (sicurezza del cibo per la salute umana) e in questi campi la Chimica ha tantissimo da dire per una vera cultura dell’alimentazione sostenibile”.