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Solstizio d’estate: la festa del sole fra Google e il Lago di Scanno

21 giugno, l’estate ha inizio: lo dice Apollo, che ferma il suo carro di fuoco al punto più lontano dall’equatore. Il solstizio d’estate: tra astronomia, riti antichi e festeggiamenti nostrani.

Il solstizio in astronomia è definito come il momento in cui il sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione massima o minima. Spiegando ai profani, il 21 giugno il sole si ferma nel punto più lontano dall’equatore, lo Zenit, decretando il giorno dell’anno in cui la luce dura di più, insieme al 21 dicembre, solstizio d’inverno e giorno dedicato a Santa Lucia, definita la protettrice degli occhi, appunto per il nesso pagano instaurato fra la luminosità e il senso della vista. Solis statio: fermata, arresto del sole, un mito per molte civiltà, a partire da quella greca che credeva nel dio Apollo e nel suo carro che avanzava volante per i cieli illuminando il mondo. Apollo, ovvero il sole, il 21 giugno arresta il suo moto per poi invertirlo; un evento che ha dato vita a numerose credenze, rievocate anche oggi in tutto il mondo. Una delle più famose è quella di Stonehenge, in Gran Bretanga, dove sopravvivono gli imponenti ruderi di un tempio druidico: due cerchi concentrici di monoliti che raggiungono le 50 tonnellate. L’asse del monumento è orientato astronomicamente, con un viale di accesso al cui centro si erge un macigno detto “pietra del calcagno”. Al solstizio d’estate il sole si alza sopra di questa e la credenza vuole che alcune combinazioni tra i macigni permettessero di prevedere le maree e le eclissi di Luna e di Sole secondo un ciclo di 56 anni. Stonhenge, insomma, sarebbe non solo un tempio, ma anche un calendario, un osservatorio e una calcolatrice. Ragion per cui il 21 giugno amanti dell’astronomia, della magia ma anche migliaia di giovani si riuniscono qui per rievocare gli antichi riti druidi.

In Italia, la fede cristiana si è mischiata a quella pagana: si festeggia, infatti, tra i 21 e il 24 giugno il triduo a San Giovanni Battista, una celebrazione legata intimamente alle credenze pagane, pre-cristiane, ed al periodo della raccolta delle piante e delle erbe da usare nelle operazioni magiche. In molte zone d’Italia ancora oggi si svolgono riti e feste di origine pagana, che la Chiesa ha cercato di cancellare, non riuscendoci completamente, perché tali credenze sono radicate nelle usanze popolari. Così oggi, nella festa di San Giovanni, si svolgono delle celebrazioni con questa strana mescolanza di elementi sacri e profani. Si arriverà, nella notte tra il 23 e il 24 giugno all’usanza di bruciare le vecchie erbe nei falò e andare alla raccolta delle nuove oltre che mettere in atto diversi tipi di pratiche per conoscere il futuro perchè, come dice il detto, ” San Giovanni non vuole inganni”.

In Abruzzo, dal 2009, si è data vita alla tradizionale festa del Solstizio d’Estate. Dopo la piana di Campo Imperatore e la Majelletta, per la terza edizione il club “Abruzzo su due ruote” ha organizzato quest’anno un raduno sul Lago di Scanno. Google, invece, celebra la giornata con il suo consolidato Doodle, scegliendo per l’occasione un disegno dell’artista giapponese Takashi Murakami, guru dell’iconografia moderna nipponica, definito dal Time “il più influente rappresentante della cultura giapponese contemporanea”: sorridenti e buffi fiori e coniglietti colorano, per oggi, il logo del più importante motore di ricerca del mondo.

 

Daniele Galli