Salvataggio Carichieti, liquidate 95% richieste rimborsi sotto i 50mila euro

Chieti. Il Fondo di solidarietà gestito dal Fondo Interbancario ha già liquidato rimborsi per 4,7 milioni di euro, la stragrande maggioranza (circa il 95%) per richieste sotto i 50 mila euro e la metà di queste sotto i diecimila.

E’ il bilancio tracciato da Salvatore Paterna, vice direttore generale Fitd a meno di un mese dall’avvio degli indennizzi per gli obbligazionisti cui sono stati azzerati bond subordinati con il salvataggio delle vecchie Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti.

Ad ora al Fondo sono pervenute circa 2mila istanze.

Per ora c’è stato “un marcatissimo addensamento su importi abbastanza contenuti”, ha spiegato Paterna sottolineando “l’assenza quasi totale di richieste che superano i 50mila euro”.

Delle domande esaminate emerge che “il fenomeno delle cointestazioni, che in un primo tempo sembrava non rilevante, è invece diffusissimo, viceversa i casi di successione, che ci preoccupavano, tanti non sono stati”.

Anche perché, “rilevando il dato anagrafico, le istanze di persone anziane sono tante”. Delle pratiche fin qui lavorate “me sono state rigettate un numero molto esiguo, solo 12” e i motivi del rigetto sono legati a richieste di rimborso “di azioni invece di obbligazioni, qualcuno – dice ancora il vicedirettore generale Fitd – ha chiesto il rimborso di obbligazioni non oggetto di azzeramento”.

C’è poi chi non risponde ai requisiti di legge per accedere al rimborso forfettario all’80%, o perché ha sottoscritto i bond dopo la data limite del 12 giugno 2014 o perché, ma si tratta di “casi minimi” non rispetta i criteri patrimoniali e reddituali fissati dalla legge (rispettivamente sotto i 100mila euro e sotto i 35mila euro.

In queste settimane, “c’è stato un deciso miglioramento del confezionamento delle richieste”, anche perché “ora sono moltissime quelle veicolate dalle associazioni dei consumatori che hanno stipulato l’accordo con le 4 banche”. E anche i tempi di risposta del Fondo finora “sono soddisfacenti, ampiamente entro i termini della liquidazione previsti dalla legge. E speriamo, anche grazie alle risorse dedicate” alla gestione delle istanze “di mantenere questo ritmo nelle prossime settimane, abbondantemente entro i 60 giorni”.

Le richieste, e i relativi rimborsi, che inizialmente erano concentrati su Banca Etruria, a questo punto sono equilibrati tra i risparmiatori delle 4 banche, con l’eccezione di Banca Marche “perché c’era qualche problema di completezza documentale da parte della banca. Ma nei giorni scorsi abbiamo trovato un’intesa sulla documentazione e sulla dichiarazione necessaria da parte della banca e ora si avvia anche per Banca Marche una stagione di rimborsi”.

Visto le stime di chi potenzialmente poteva accedere, circa “6500” risparmiatori, “oggi siamo a un terzo del percorso. Ma siamo confidenti che con il passare del tempo migliori la qualità e la completezza della documentazione, riducendo il tempo che ciascuna pratica assorbe, in modo da essere ancora più rapidi.

Comunque ci siamo posti in piena collaborazione con i risparmiatori, in contatto diretto in modo da risolvere eventuali problemi. Un percorso a volte faticoso ma soddisfacente”.

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