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Principio d’incendio in una stanza-deposito all’ospedale di Chieti, nessun danno alle persone

Chieti. Si è risolto con un po’ di spavento il principio di incendio che si è sviluppato intorno alle ore 13 all’ospedale di Chieti, in un locale adibito a deposito ubicato sopra l’ambulatorio della Gastroenterologia. Le fiamme si sono propagate in un solo ambiente, dove ha preso fuoco del materiale cartaceo che vi era custodito, producendo una nuvola di fumo nero che presto si è diffuso anche all’esterno.

 L’allarme è stato dato da alcuni operatori i quali, sentito l’odore acre, hanno allertato la Direzione sanitaria e il personale di Tecnosanità, la ditta incaricata della manutenzione interna degli impianti, prontamente intervenuta sul posto.

 Nell’impossibilità di utilizzare gli idranti e gli estintori in dotazione dell’ospedale per la difficoltà a raggiungere il luogo dell’incendio, per via della cortina di fumo che si era creata, è stato chiesto aiuto ai Vigili del fuoco per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza il locale. Non ci sono stati disagi né per il personale in servizio né per i pazienti, i quali non sono stati interessati dall’episodio che si è verificato in un locale di servizio, non frequentato quindi dagli esterni.

 Sulle cause dell’incendio sono in corso verifiche dei Vigili del fuoco, i quali hanno già escluso un problema all’impianto elettrico e localizzato l’innesco all’interno del locale, probabilmente generato da un mozzicone di sigaretta non correttamente spento. Il deposito, infatti, si trova in un’area di passaggio e una simile ricostruzione appare, a un primo esame, probabile, poiché capita in qualche occasione che non venga rispettato il divieto di fumare posto sia all’interno sia all’esterno.

 Altra ipotesi al vaglio dei tecnici è che ad aver dato origine alle fiamme sia stato l’uso di un caricatore per cellulare, non a norma, messo in carica nella stanza e andato a fuoco. Il piano di sicurezza interno all’ospedale ha funzionato e la situazione è tornata alla normalità nel giro di qualche ora.