Per l’uccisione di Butti, oltre a Cavatassi (nella foto) sono stati arrestati un socio thailandese e due presunti complici. Il sicario e suo fratello, invece, sono tuttora ricercati dalla polizia locale. Secondo il manager thailandese del locale, Cavatassi vantava un cospicuo credito verso Butti; avrebbe quindi organizzato una trappola per attirarlo in un posto appartato a Phuket, dove il socio si trovava per presenziare alla causa di divorzio dalla moglie tedesca. Denis Cavatassi, al momento detenuto a Phuket, ha professato la sua innocenza e già lunedì potrebbe uscire su cauzione. La notizia dell’arresto di Cavatassi (che prima di trasferirsi in Thailandia svolgeva la professione di agronomo) ha subito destato clamore a Tortoreto, dove la famiglia dell’albergatore è molto conosciuta e stimata (il fratello Adriano, commercialista, è il presidente del gruppo dei volontari della Protezione civile). Lo stesso Denis, oltre al fratello e al papà, in momenti diversi hanno anche sposato l’impegno politico. Sul giallo thailandese, ovviamente, si aspettano sviluppi nelle prossime ore e in tanti si augurano che per Denis possa trattarsi solo di un equivoco e che l’accusa possa cadere rapidamente.
La ricostruzione della polizia thailandese.
Secondo quanto riferito dagli inquirenti, Cavatassi aveva un credito di sette, forse otto, milioni di baht (meno di 200 mila euro) nei confronti del socio. Proprio questo debito potrebbe essere il movente dell’omicidio. A confessare il delitto per primo di fronte alla polizia è stato Yongjit Somprasong, 32enne, manager in uno dei ristoranti di Butti. Il piano per uccidere Butti sarebbe stato studiato per una settimana. Secondo la testata thailandese Phuket Wan, l’omicidio doveva avvenire a Phuket: Phi Phi Island era troppo piccola e le probabilità di essere scoperti sarebbero state troppo alte.
Nella giornata di ieri (questa notte in Italia), sono stati arrestati altri due presunti complici: Klasuek Somchai, 26 anni, e Rachanon Sawaree, 23, amici di Somprasong. Entrambi avrebbero confessato, La polizia thailandese starebbe ancora cercando Suchart Nimla-o, il presunto sparatore, e suo fratello, Ekkachai.
Luciano Butti viveva in Thailandia dal 1991, era sopravvissuto allo tsunami del 2004 (sulla vicenda scrisse anche un libro). Aveva due figli, Leila, nata dal primo matrimonio, e Raoul, un ragazzino nato dall’unione con una donna tedesca.