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Ospedale di comunità ad Atessa: ecco le prestazioni erogabili

Atessa. E’ stato predisposto il decreto commissariale che disciplina le attività erogabili all’interno del presidio “San Camillo De Lellis” di Atessa, che nel piano di riqualificazione del servizio sanitario abruzzese e nel riordino della rete ospedaliera regionale, è qualificato come ospedale di comunità e struttura territoriale dotata di moduli con posti letto, oltre a un punto di primo intervento.

I moduli dei posti letto verranno definiti dalla Asl e riguarderanno l’ospedale di comunità, la residenzialità per anziani e la riabilitazione territoriale. Nel nosocomio sangrino, oltre ai servizi sanitari di base e specialistici, dovrà essere garantita, nel rispetto dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, l’attività ambulatoriale specialistica, con particolare riferimento alla medicina interna, cardiologia, ortopedia, oculistica e ginecologia, nefrologia e dialisi.

Verrà assicurata la diagnostica per immagini (Tac, ecografie e radiodiagnostica tradizionale) e rimarrà pienamente operativo il punto prelievi, a cui sarà affiancato il Poct, un servizio che attraverso una serie di apparecchiature all’avanguardia portatili, consentirà di eseguire diagnosi immediate e puntuali per i pazienti, senza necessità di trasferirli in altri presidi per effettuare gli accertamenti.

“Va precisato – commenta l’assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci – che la riconversione del San Camillo avverrà gradualmente, in base a un processo predisposto dalla Asl Lanciano-Vasto-Chieti sulla base dei tempi di attuazione di quanto previsto dal piano di riqualificazione del servizio sanitario regionale. Siamo convinti che le scelte per il presidio di Atessa rafforzeranno la qualità dei servizi offerti all’utenza, con risposte efficaci a quelle che sono le esigenze sanitarie del bacino di riferimento. E’ dunque prevedibile un importante aumento delle attività e del volume delle prestazioni, in quanto connesse a una forte domanda di assistenza per cronici fragili e non autosufficienti in costante crescita”.

Nel decreto si specifica che ad Atessa continuerà a funzionare anche l’attività chirurgica ambulatoriale “purché – si precisa nel documento – erogabile in condizioni di sicurezza per i pazienti, anche sulla base delle dotazioni della struttura”.