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Chieti, cannabis ad uso terapeutico: Pellegrini ‘finalmente’ ai domiciliari

Chieti. “Salutiamo con soddisfazione l’accoglimento del ricorso e la disposta scarcerazione di Fabrizio Pellegrini: un provvedimento che gli salva la vita”.

Così l’avvocato Vincenzo Di Nanna, segretario di Amnistia, Giustizia e Libertà Abruzzi e difensore di Pellegrini insieme all’avvocato Giuseppe Rossodivita, segretario del Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei. L’artista affetto da fibromialgia, privo di cure nel carcere di Chieti, è stato condannato per aver coltivato autonomamente la cannabis necessaria all’unica terapia in grado di curare i dolorosi sintomi della grave malattia invalidante.

“Nell’impossibilità di proseguire il trattamento in carcere e quindi di curarsi, è stata accolta la domanda subordinata di detenzione domiciliare. I vistosi ematomi e gli altri insostenibili sintomi che si sono manifestati in seguito alla interruzione della terapia hanno reso la scarcerazione un passo obbligato non solo dal punto di vista legale, ma anche da quello umano. Una necessità che è stata colta con prontezza e sensibilità dal magistrato di sorveglianza Maria Rosaria Parruti”, spiega Di Nanna.

“Ringraziamo davvero Rita Bernardini, nostra candidata a Garante dei detenuti abruzzesi, e Andrea Trisciuoglio, segretario dell’associazione LapianTiamo che ha lanciato la partecipata iniziativa nonviolenta a sostegno di Fabrizio, per averci segnalato tempestivamente un caso che si è rivelato emblematico delle contraddizioni del proibizionismo e dell’attuale quadro legislativo. La magistratura ha saputo riconoscere la gravità della situazione e intervenire nel modo più adeguato: ma fino a quando sarà la giustizia a dover riparare all’inadeguatezza della politica?”, conclude l’avvocato di Fabrizio Pellegrini.

“E’ come tornare alla vita”: prime parole Fabrizio Pellegrini, ha pronunciato a suo avvocato Vincenzo Di Nanna, uscito da carcere Chieti. Pellebgrini e il legale, finiti adempimenti burocratici, stanno ora andando a casa del pianista a Chieti.

PELLEGRINI ESCE DAL CARCERE, MELILLA (SI): ‘PRIMA BATTAGLIA VINTA’

“Una prima battaglia è stata vinta. Esprimo la mia massima soddisfazione per questo atto di giustizia. Ci auguriamo che Fabrizio possa recuperare presto la piena funzionalità delle sue articolazioni. Resta in piedi per Fabrizio la grande questione di come curare la sua grave e rara malattia ricorrendo alla cannabis in modo gratuito applicando peraltro la legge regionale. E soprattutto è ancora più urgente approvare una legge per la legalizzazione della cannabis all’esame del Parlamento perché in Italia di casi come quello di Fabrizio ce ne sono migliaia”, è il commento di Gianni Melilla, Deputato Sel Si, alla notizia dell’accoglimento del ricorso e la disposta carcerazione di Fabrizio Pellegrini, arrestato per aver coltivato cannabis per uso terapeutico.