Lanciano. “Anche oggi, come sabato scorso, l’adesione allo sciopero indetto dalla Fiom in Sevel ha fatto registrare una straordinaria adesione. Infatti, come avvenuto una settimana fa, si registra un evidente e notevole rallentamento della produzione”.
Si legge così in una nota della Fiom-Cgil della regione Abruzzo e della provincia di Chieti, che prosegue: “L’alta adesione conferma la necessità posta dai lavoratori di riaprire un reale confronto che concili l’esigenza produttiva con i bisogni ampiamente descritti attraverso i comunicati precedenti: ridare dignità al lavoro ed alle persone che lo eseguono. In Sevel, inoltre, è inderogabile la necessità di corrispondere ai lavoratori una maggiore retribuzione tenuto conto dei sacrifici richiesti e poi imposti con il contratto Fiat”.
“E’ giunto il momento – conclude la nota – che i sindacati firmatari il Csl facciano un passo indietro per ridare dignità, protagonismo e decisionalità ai lavoratori. Le iniziative della Fiom non sono atti di bandiera, ma azioni tese a ripristinare il valore della vita in uno degli stabilimenti più grandi ed importanti del panorama industriale in Italia”.
L’Azienda sottolinea che “allo sciopero stamattina ha aderito solo l’8,7% degli operai impegnati nel turno. In particolare 126 persone sulle 1447 previste. Se si considerano anche gli impiegati, una cinquantina, la percentuale di adesione scende all’8,4%. Il dato di oggi è ulteriormente in calo rispetto all’agitazione di sabato scorso, 9 luglio, quando le percentuali erano state rispettivamente dell’8,9% (solo operai) e 8,7% (operai e impiegati). Lo sciopero non ha influito sulla produzione perché tutto procede come da programma. Vi aggiornerò nel primo pomeriggio sul numero esatto di furgoni prodotti. Lo scorso sabato ne furono prodotti 375. Il turno di sabato straordinario rientra nell’ambito di quelli previsti dal contratto collettivo specifico di FCA ed fa riferimento a picchi di richieste da parte del mercato dei veicoli commerciali”.