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Ecografia nel 2018 a paziente di Vasto, Flacco: ‘Basta crocifiggere la Asl’

Vasto. “Con tutto il rispetto per la persona malata, e il percorso impegnativo e doloroso legato alla patologia oncologica, non posso permettere che la nostra Azienda faccia la parte dell’orco che non ha  attenzione né la necessaria cura per i propri assistiti. Nel caso della paziente di Vasto sono stati commessi errori grossolani che non possono essere addebitati al Cup, come sempre terminale di tutti gli strali”.

 Il Direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti Pasquale Flacco interviene in merito alla denuncia di una donna malata di tumore che nel prenotare un’ecografia di controllo, ha ottenuto un appuntamento per il 2018: “I pazienti oncologici non prenotano mai i loro esami direttamente – prosegue – perché abbiamo attivato i percorsi dedicati, per cui tutti i controlli vengono programmati ed effettuati secondo protocollo senza che il malato debba preoccuparsene. Gli appuntamenti vengono fissati direttamente dai servizi di oncologia e dagli specialisti che seguono il caso. Funziona così per tutti i pazienti seguiti nelle nostre strutture. Mi chiedo, allora, chi abbia abbandonato questa signora a se stessa, e chi non si sia fatto carico del suo problema. E, ancora, perché il medico che le ha fatto l’impegnativa non abbia barrato la lettera D (prestazione differita)  del codice di priorità che le avrebbe permesso di fare l’esame non lontano dal luogo di residenza entro un tempo massimo di 30 giorni. Abbiamo fatto una verifica delle disponibilità di ecografie complete di questa mattina, e ci sono posti il 19 luglio a Ortona, e il 5 agosto a Vasto e così in altre sedi, senza che venga superato il limite temporale di un mese. La rappresentazione delle date disponibili questa mattina è nella tabella allegata al questo comunicato. Troppo facile scaricare, puntualmente ogni volta, le colpe sulla Asl, sempre pronta a riconoscerle quando siano fondate, ma sulle prenotazioni è tempo di fare chiarezza. E’ il medico che fa la prescrizione a decidere quanto tempo debba aspettare un paziente per un esame o una visita specialistica, in base alla diagnosi e alla gravità del caso. Le lettere “U”, “B”, “D” e “P” presenti sull’impegnativa, e che vengono barrate solo da pochi prescrittori, servono a distinguere il bisogno e a differenziare le esigenze. Perciò una prestazione accompagnata da lettera U (urgente) sarà eseguita in 72 ore, con lettera B (breve) in 10 giorni, con lettera D (differita) 30 giorni e con lettera P (programmata) in un tempo più lungo perché legata a controlli e follow up. E i posti ci sono sempre nelle agende di prenotazione, salvo che restino vuoti perché chi fa le prescrizioni non si preoccupa di utilizzarli, come in questo caso. Le disponibilità aziendali esistono e sono documentabili, e non possiamo rispondere di inefficienze che sono di altre figure. Infine altri due chiarimenti: la proposta di fare l’esame in tempi più brevi dal privato non è indecente semplicemente perché  è un obbligo ministeriale, non un favore fatto alle cliniche. Abbiamo l’obbligo di includere nei nostri calendari l’offerta delle strutture private convenzionate presenti sul territorio della nostra Asl, dando al paziente la possibilità di scegliere alle stesse condizioni del servizio pubblico, perché gli esami vengono fatti in convenzione. La paziente di Vasto, in quanto oncologica, non avrebbe un solo centesimo sia da noi che nel privato, e nemmeno per il ticket. in quanto esente per patologia”.