Chieti, accordo sull’uso degli spazi della Cappellania Universitaria

Chieti. Non c’è condivisione sull’opportunità del decreto arcivescovile del 5 maggio 2016, ma la delegazione dei laici della Parrocchia di Madonna delle Piane si è detta favorevole ad un accordo da sottoscriversi tra il Parroco don Rocco Marsibilio e il vice parroco don Josè Yazon della Società di San Giovanni sull’uso degli spazi della chiesa antica e della chiesa nuova della Parrocchia di Madonna delle Piane.

 “Facciamo prevalere il buon senso” hanno dichiarato il Vicario monsignor Cassio Menna, che ha presieduto l’incontro e i due sacerdoti, che hanno presentato dei pro-memoria con richieste, proposte e suggerimenti, tesi se non ad eliminare, almeno a attenuare i toni delle rimostranze dei parrocchiani, preoccupati di veder trasformare l’antica chiesa – santuario della Madonna della Catena in una rettori ad esclusiva disponibilità dei soli studenti universitari e non dell’intera collettività parrocchiale.

 La base dell’accordo, che è ancora da redigere e sottoscrivere dalle parti interessate, prevede un riconoscimento ufficiale e regolarizzato di quanto già usufruito da almeno un anno a questa parte dagli studenti universitari nel salone della chiesa nuova, l’annessa biblioteca, un ufficio disponibile, come punto di riferimento della Società San Giovanni (SSG), società di vita apostolica sorta in Argentina, che ha come finalità una nuova evangelizzazione tra giovani liceali e universitari con Gesù come principale modello da seguire. Altri punti riguardano gli orari dei riti religiosi e delle liturgie sulla base delle esigenze parrocchiali e della cappellania affidata alla Società di San Giovanni.

 L’incontro ha visto la partecipazione di don Cassio Menna, di don Rocco Marsibilio parroco di Madonna delle Piane dal 1986, accompagnato da Katia Ferrarini, Mario D’Alessandro, Angelo Marrone ed Alessandro Maggiolo del Consiglio parrocchiale della Commissione Affari Economici, e da don Josè e don Flavio della Società di San Giovanni che opera a Chieti nella chiesa di San Domenico al Corso, rettoria della Parrocchia della SS.Trinità. Era assente don Massimo D’Angelo, cancelliere arcivescovile per intervenuti impegni, dopo essere stato determinante mediatore tra e parti nell’assemblea pubblica tenuta il 13 giugno nel salone del Centro Sociale Zà Maria a Madonna delle Piane.

 La discussione, che ha fatto registrare anche punti di animato contrasto per l’approfondimento di tutti gli aspetti della situazione, è stata utile perché ha dimostrato che un confronto che avesse preceduto il decreto arcivescovile avrebbe evitato che il su contenuto potesse suscitare, come ha suscitato, le vivaci rimostranze dei parrocchiani, peraltro sintetizzate nel verbale dell’assemblea pubblica invita anche a Papa Francesco nella sua residenza pontificia di Casa Marta in Vaticano.

 Dopo l’animato dibattito, non facile da sintetizzare per i tanti punti affrontati nel corso delle circa due ore di confronto, è stato monsignor Cassio Menna, a proporre di “prendere atto che il decreto, così come fatto, non soddisfa le esigenze previste, si ritiene che la Cappellania universitaria possa fare riferimento alla Parrocchia, concordando tutto con il Parroco, trovando un modo di far combaciare le due esigenze”. Per quanto riguarda la parte economica, per il pagamento delle bollette di energia elettrica, acqua, gas e pulizie dei locali, lievitate di almeno il 50 per cento nell’ultimo anno, è stata concordata una compartecipazione della Società di san Giovanni, in base al resoconto affidata alla Commissione Affari Generali, con la possibilità di un contributo della Curia per la pastorale universitaria.

 Su questa intesa, si attende ora il perfezionamento e la firma dell’accordo, che esclude l’uso dell’antica chiesa e dei locali annessi (salone del Centro Sociale Zà Maria, dell’Azione Cattolica, dell’Oratorio giovanile “Sabrina, Pamela, Pino”) e che attenua i toni delle rimostranze, ma non l’attenta vigilanza per la conservazione delle funzioni e riti religiosi nell’antica chiesa medesima, come voluto dalla comunità parrocchiale, che in tale luogo di culto racchiude le proprie credenze e tradizioni da secoli. (m.d.)

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