Elettrodotto, Terna chiede danni per 16milioni alla mamma-attivista

Difendendo la terra e il futuro dei propri figli si rischia di dover pagare decine di milioni di euro se la controparte di chiama Terna.

 

La società ha infatti notificato ben 24 citazioni alla madre e attivista Silvia Ferrante, che vive con la sua famiglia proprio accanto all’opera in fase di realizzazione. In realtà sono diversi gli attivisti/proprietari raggiunti dalle citazioni di TERNA ma il caso di Silvia Ferrante rappresenta un record forse di livello nazionale.

 

 

 

 

Silvia Ferrante è una mamma e un’attivista. Assieme al suo compagno lotta per non dover vivere, a soli 80 metri dalla sua casa a Paglieta, sotto l’ombra di un pilone ad altissima tensione che reggerà i cavi dell’elettrodotto Villanova-Gissi della società elettrica Terna. Oggi Terna le chiede, distribuiti in 24 atti di citazione, uno distinto dall’altro, ben 16milioni di euro. Ventiquattro processi diversi, per 24 giudici e altrettante cause che si moltiplicheranno all’infinito tra rinvii, ricorsi ed eventuali testimonianze.

 

 

“Nelle 24 citazioni”, anticipa la donna, “si chiedono da 630mila a 900mila euro, ma solo per le immissioni sui terreni in cui è previsto il passaggio aereo dei cavi. Tra queste mai nessuna citazione per le manifestazioni avvenute su terreni in cui dovrebbero sorgere i piloni”. La vicenda sarà raccontata mercoledì a Lanciano, alle 10 nella ex Sala della Conversazione.

 

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